Iran. La petroliera affondata perde greggio: 332 chilometri di chiazze davanti alla Cina

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Si sta trasformando in un disastro ambientale l’affondamento avvenuto lo scorso 14 gennaio della petroliera Sanchi, la quale il 6 gennaio era stata speronata da una nave da carico battente bandiera di Hong Kong, la CF Crystal, che trasportava 64mila tonnellate di grano.
Il fatto è avvenuto a 300 chilometri ad est di Shanghai, ed oggi l’Amministrazione cinese degli Oceani ha reso noto di aver individuato tre chiazze di petrolio con una superficie totale di 332 chilometri quadrati, rispetto ai 101 chilometri quadrati segnalati mercoledì.
La Sanchi era una petroliera di 274 metri di lunghezza battente bandiera panamense, gestita dall’Iran’s Glory Shipping e diretta in Corea del Sud, e al momento dell’impatto trasportava 136mila tonnellate di petrolio condensato proveniente dall’Iran, la cui perdita è ritenuta assai pericolosa per l’ambiente.
Mentre i 21 uomini dell’equipaggio del cargo cinese si sono salvati e la CF Crystal ha riportato lievi danni, la Sanchi è affondata e nonostante i tentativi di soccorso i 30 uomini dell’equipaggio, 28 iraniani e 2 bangladesi, sono dati come disperai, certamente periti nelle fiamme che hanno divampato per 8 giorni.