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Per quanto Donald Trump e Benjamin Netanyahu abbiano da dire, l’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica) ha confermato oggi che a inizio novembre i parametri cruciali del programma nucleare dell’Iran rientrano nei limiti dell’accordo con le principali potenze.
Un quadro confermato più volte, ma ignorato dal presidente Usa il quale lo scorso 13 ottobre ha non solo chiesto al Congresso ulteriori sanzioni per l’Iran, ma ha anche minacciato l cancellazione dello Jcpoa, l’accordo sul nucleare iraniano sottoscritto il 14 luglio 2015 dalla Repbblica islamica edal “5+1”, cioè dai 5 membri permanenti del Consiglio di sicurezza Onu + la Germania (presente anche l’Ue nella figura della Pesc Federica Mogherini). Trump era intervenuto in seguito al test di un missile balistico sparato da Teheran, ma l’accordo sul nucleare riguarda, appunto, il nucleare militare e non i missili balistici.
Pochi giorni fa il direttore generale dell’Aiea, Yukiya Amano, si è visto con l’ambasciatrice Usa all’Onu Nikki Haley per confermare che l’Iran ha aperto, come da accordo, i controlli ai siti nucleari, per cui le accuse di “controlli insufficienti” da parte di Washington erano del tutto infondate.
Sul caso è intervenuta anche l’Ue la quale, scostandosi dalla linea degli Usa, ha rilanciato il pieno sostegno a quello che è “uno dei più importanti risultati della diplomazia internazionale”.
