Iran. Nucleare: Khamenei mette le condizioni europei, altrimenti ‘riprenderemo le attività’

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Rivolgndosi ai vertici nazionali la guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Alì Khamenei, ha spiegato che “L’uscita degli Usa dal Jpcoa (l’accordo sul nucleare iraniano) rappresenta una violazione della risoluzione 2231 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”, per cui i leader dei tre paesi europei (che hanno sottoscritto l’accordo, cioè Gb, Francia e Germania, ndr) devono impegnarsi e promettere di non evocare in alcun modo le domande dei missili iraniani e la presenza dell’Iran nella regione (…). Tutti devono sapere che la Repubblica Islamica dell’Iran non rinuncerà certamente agli elementi del suo potere, in particolare per quanto riguarda la sua Difesa”.
Difatti il presidente Usa punta, su pressioni di Israele, ad eliminare la minaccia dei missili convenzionali, dopo che il 23 settembre scorso in Iran è stato testato testato “con successo” un missile a lunga gittata “Khorramshahr”, tra l’altro mostrato il giorno prima in occasione di una parata militare. Il missile, con una capacità di gittata di 2mila km, può teoricamente portare testate nucleari, ma in realtà le autorità militari lo hanno pensato in chiave difensiva tattica.
Khamenei ha inoltre chiesto che “Se gli Stati Uniti riusciranno a interrompere le vendite petrolifere dell’Iran, gli europei garantiscano l’acquisto della quantità di petrolio che vorremmo vendere” ai principali clienti tra cui Cina, India, Giappone e l’Unione Europea, come pure che “le banche europee garantiscano la possibilità delle transazioni commerciali con l’Iran”. “L’Iran – ha insistito il leader iraniano – non sta cercando di combattere con gli europei, ma, dato il loro comportamento passato, non ci fidiamo di loro. Per questo motivo, la sicurezza dei dati deve essere reale”. Ha quindi minacciato che “Se gli europei punteranno i piedi alle nostre richieste, il diritto dell’Iran di riprendere le attività nucleari rimane intatto”.
Intanto la cancelliera tedesca Angela Merkel, in Cina per discutere di accordi bilaterali e per incontrare il presidente Xi Jinping, è intervenuta sull’argomento per ribadire il sostegno al Jpcoa: “Per quanto riguarda l’accordo con l’Iran – ha spiegato ai giornalisti dopo aver incontrato il premier cinese Li Keqiang -, è tutt’altro che ideale, ma altre opzioni sono ancora meno stabili. Ecco perché continueremo a rispettare questo accordo”.
Anche Lì ha fatto sapere che la Cina rispetterà l’accordo del 2015.