Iran. Parte l’alta velocità made in Italy

di Marco Pugliese

I primi paesi che videro lo sviluppo di linee ad alta velocità furono l’Italia, il Giappone e la Francia. All’inizio le connessioni riguardavano coppie di grandi città: in Francia, Parigi e Lione; in Giappone Tokyo e Osaka, in Italia Roma e Firenze. L’Italia ha trovato grande specializzazione nel settore.
Dopo anni di tagli strutturali e riassetto organizzativo, il nostro paese avvia finalmente un programma d’internazionalizzazione interrotto a fine anni ’90 e ripreso nel 2008. Avrebbe dovuto esser la Libia uno dei primi paesi ad utilizzare la tecnologia italiana applicata all’ alta velocità, ma i fatti del 2011 bloccarono tutti i progetti. Con la Francia molto attiva in Cina, Roma ha pensato ad altri mercati. L’Iran ad esempio. Sarà in questo paese che Italferr costruirà due linee ad alta velocità, un test center e curerà la formazione del personale.
Sono questi i punti salienti dell’intesa quadro di cooperazione (framework cooperation) raggiunta tra il Gruppo FS Italiane e le Ferrovie della Repubblica Islamica di Iran (RAI). L’accordo è stato firmato a dicembre a Teheran dall’ad di FS, Renato Mazzoncini, e dal vice ministro dei Trasporti e presidente di RAI (Ferrovie Iraniane) Pour Seyed Aghaei, alla presenza dell’allora presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, e del presidente dell’Iran, Hassan Rouhani.
Con l’intesa di dicembre , che segue il Memorandum of Understanding firmato dalle parti il 9 febbraio scorso, le Ferrovie dello Stato Italiane si confermano in prima linea per lo sviluppo della rete ferroviaria dell’Iran: le FS, in qualità di General Contractor, provvederanno infatti alla progettazione, alla realizzazione, ai test e alla messa in servizio delle linee alta velocità Teheran – Hamedan e Qom – Arak; Italcertifer, la società di certificazione del Gruppo, lavorerà invece alla progettazione, alla realizzazione e alla certificazione del Test Center delle Ferrovie Iraniane, un centro di prova per testare con apparecchiature all’avanguardia sia l’infrastruttura sia il materiale rotabile. L’accordo prevede anche che il Gruppo FS Italiane fornisca un programma completo di formazione per il personale delle ferrovie iraniane.

Finanziamenti.
Gli impegni di cooperazione beneficeranno di un finanziamento all’esportazione interamente garantito da SACE (Gruppo CDP) ed erogato da Cassa Depositi e Prestiti in complementarietà con il sistema bancario, con l’intervento di SIMEST (Gruppo CDP) per la stabilizzazione del tasso di interesse.
“Questo accordo di cooperazione – ha dichiarato Renato Mazzoncini, ad di FS Italiane – conferma la forte domanda, a livello internazionale, dell’esperienza e del know how italiano in campo ferroviario. Siamo molto orgogliosi di contribuire in maniera concreta al successo del Sistema Italia in giro per il mondo: l’espansione sui mercati esteri e l’internazionalizzazione delle nostre attività, sia dal punto di vista infrastrutturale che da quello del servizio sulle linee a mercato nei corridoi europei, saranno uno dei punti chiave del piano industriale a cui stiamo lavorando”.

Sviluppo.
L’infrastruttura ferroviaria dell’Iran si estende per circa 10.000 km e prevede un ampliamento del network fino a 25.000 chilometri nel 2025, di cui 7.500 chilometri di linee già in costruzione. Per l’Italia rappresenta una “testa di ponte economica” per l’ingresso nell’intera area. saranno infatti circa 500 i tecnici impegnati nel progetto e circa 200 i formatori. L’upgrade di treni, linee e manutenzione ordinaria saranno gestite dall’ Italia in esclusiva. L’operazione porterà buon indotto sul mercato italiano e sarà una dimostrazione di come il made in Italy d’eccellenza sia variegato. Molto si disse e si dice sulle Ferrovie Italiane, che però negli ultimi anni hanno dimostrato d’essersi riprese dagli anni di forte crisi. Questo accordo sembra solo il primo passo verso una vera rinascita.

Con fonte comunicato Fs.
Foto: The Worldfolio.
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