Iraq. L’Isis distrugge la moschea dove al-Baghdadi proclamò il Califfato

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I miliziani dell’Isis hanno distrutto facendola saltare in aria con gli esplosivi l’antica moschea al-Nuri di Mosul, luogo dove il 29 giugno 2014 il “Califfo” Abu Bakr al-Baghdadi ha proclamato la nascita dello Stato Islamico. Lo scopo era quello di non far cadere nelle mani del nemico, cioè dei militari iracheni, l’edificio dall’alto significato simbolico in quanto avrebbe rappresentato un messaggio negativo nei confronti dei combattenti dell’Isis nel mondo.
Osservando che “Hanno distrutto tutto, anche il minareto, è un altro grande crimine che hanno commesso”, il generale iracheno Abdulamir Yarallah ha affermato che “I nostri soldati erano a soli cinquanta metri e si preparavano all’attacco, quando all’improvviso c’è stata una serie di scoppi”.
Il centro di Mosul sta ormai per cadere, ma i militari iracheni, sostenuti dalla coalizione internazionale, continuano a trovare un’aspra resistenza, realtà alla quale si aggiunge il problema dell’urbanistica della parte centrale della città, cioè un dedalo di vicoli dove si nascondono cecchini e dove sono state posizionate mine.