Iraq. L’Isis usa le armi chimiche contro i militari iracheni

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Militari iracheni hanno riferito di essere stati attaccati con gas a Mosul da parte di miliziani dell’Isis, cosa confermata da fonti governative le quali hanno comunicato che i feriti (senza specificarne il numero) sono stati portati negli ospedali per le cure. Al momento non si hanno notizie di vittime.
Non ci sono invece conferme per l’attacco di cinque giorni fa sempre a Mosul con gas cloro in cui sarebbero morti 3 civili.
L’impiego a Mosul di armi chimiche da parte dei miliziani dell’Isis non rappresenta una novità, tanto che nel settembre scorso il Pentagono aveva reso noto che caccia-bombardieri e bombardieri pesanti B-52 della coalizione anti-Isis avevano distrutto nei pressi di Mosul un impianto farmaceutico convertito in laboratorio per la produzione di armi chimiche, probabilmente gas mostarda e cloro.
Nel marzo di un anno fa il portavoce del gruppo di miliziani sciiti al-Hashd al-Shaabi, Ali Husseini, aveva comunicato che i jihadisti avrebbero impiegato non meglio specificate armi chimiche nei pressi della città di Taza, nel nord ovest dell’Iraq, mentre un mese prima il direttore della Cia John Brennan aveva reso noto che l’Isis era ricorso alle armi chimiche già in diverse occasioni, sia in Siria che in Iraq.
Nel gennaio 2016 le forze speciali Usa avevano catturato il 50enne Sleiman Daoud al-Afari, ritenuto il responsabile dell’unità dell’Isis per le armi chimiche. Già esperto di armi chimiche e batteriologiche sotto il regime di Saddam Hussein, al-Afari aveva rivelato durante l’interrogatorio che l’Isis era in possesso di gas mostarda in polvere e lo avrebbe utilizzato sparandolo con i proiettili di artiglieria.
Per l’attacco di oggi sarebbero stati utilizzati lanciarazzi.