Iraq. Mosul: fonte irachena ad Askanews, ‘i militari italiani aiuteranno l’esercito in caso di necessità’

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mosul digaData come imminente (“questione di giorni”) dalle autorità irachene l’offensiva su Mosul, ultima roccaforte irachena dello Stato Islamico, i militari italiani chiamati a difendere l’omonima diga potrebbero essere impiegati, in caso di necessità, “per aiutare l’esercito iracheno” nell’area dell’invaso, distante una trentina di chilometri dalla città.
Lo riporta la Askanews, rifacendosi a proprie fonti diplomatiche irachene.
La diga è al momento in fase di ristrutturazione da parte della ditta emiliana Trevi, dopo che i jihadisti dell’Isis l’avevano minata e comunque perché versa da tempo in condizioni precarie a causa della mancata manutenzione.
La fonte ha comunicato ad Askanews che “sono circa 300 unità (i militari italiani, ndr.), anche se i visti rilasciati dall’ambasciata irachena a Roma sono arrivati ad oltre 1.000”. La stessa fonte ha precisato tuttavia che “il numero alto di visti è probabilmente dovuto alla rotazione dei militari”.
Soldati italiani grande“Proprio ieri unità dell’esercito iracheno hanno attraversato la diga scendendo verso il distretto di al Zamar diserzione Mosul”, ha riferito la fonte, spiegando che “il compito principale dei militari italiani è quello di proteggere la diga e le zone limitrofe, ma in caso di necessità aiuteranno l’esercito”.
Nei giorni scorsi l’intelligence italiana han messo in guarda i nostri militari presso la diga di Mosul circa i piani dell’operazione “Conquista della morte” dei jihadisti, specificando perfino l’etnia dei 200 miliziani coinvolti, cioè tunisini (attualmente tra i più numerosi arruolati del Califfato), caucasici, europei di seconda o terza generazione e qualche canadese.
I miliziani hanno lanciato quattro razzi da 107 o 122 millimetri verso l’area della diga, da una distanza di circa 15 chilometri. Il più vicino è finito a circa 300 metri dall’invaso. Uno dei quattro sarebbe finito in acqua, gli altri due invece si sarebbero schiantati rispettivamente in un campo di calcio ed in un parco di un quartiere residenziale.