Iraq. Msf, ‘L’offensiva di Hawija spinge 14mila persone a fuggire nei distretti circostanti’

di Francesca Mapelli e Sara Maresca *

L’offensiva di Hawija ha costretto 14.000 persone a fuggire verso i distretti circostanti, nel governatorato di Kirkuk, dove arrivano in condizioni di estrema vulnerabilità e con urgente bisogno di assistenza. Lo afferma l’organizzazione medico-umanitaria internazionale Medici Senza Frontiere (MSF), che sta offrendo assistenza nell’area.
Dall’inizio dell’offensiva, il 21 settembre, migliaia di sfollati hanno raggiunto i cosiddetti punti di accesso, a 25 km a nord e 40 km a est del centro di Hawija, e al campo sfollati di Daquq, e hanno bisogno urgente di riparo, cure mediche e cibo. Da allora le équipe di MSF hanno fornito oltre 3.200 consultazioni mediche, compresi 6 feriti di guerra tra cui un bambino di 8 anni, tutti colpiti da esplosioni causate dai bombardamenti o dalle mine.
“Daquq è oggi l’unico campo nel governatorato di Kirkuk ad accogliere le persone fuggite dall’offensiva di Hawija” spiega Tatiana Kotova, coordinatrice del progetto MSF a Kirkuk. “Ospita circa 11.000 persone, fuggite da Hawija a partire da ottobre 2016. Da gennaio 2017 forniamo cure mediche nel campo, attraverso un ambulatorio per consultazioni mediche generali, per il trattamento di malattie non trasmissibili come il diabete o la pressione alta, e per la salute mentale.”
“Scappare da Hawija è così pericoloso che le persone la chiamano la strada della morte” racconta un uomo di 37 anni fuggito dalla zona meridionale di Hawija. “Abbiamo dovuto percorrere una strada strettissima tra una montagna e una vallata. Molte persone sono morte su questa strada. Qualcuno è caduto. Ci sono volute 15-16 ore per fuggire dalla città assediata.”
Gli abitanti del distretto hanno vissuto sotto assedio per quasi tre anni, senza servizi di base né cure mediche, perché le infrastrutture non funzionavano regolarmente e non c’erano aiuti umanitari disponibili.
“A causa dell’assedio, le équipe di MSF non sono potute entrare nel distretto, ma abbiamo avviato le nostre attività il più vicino possibile alla linea del fronte per fornire servizi medici alle persone che ne avevano bisogno, compresi i feriti di guerra. Quando le persone decidono di fuggire sono già incredibilmente vulnerabili e a questo si aggiunge la difficoltà fisica e psicologica del viaggio. Riceviamo pazienti in condizioni davvero critiche” continua Tatiana Kotova di MSF.
Dall’inizio dell’offensiva, le équipe di MSF all’ospedale di Qayyarah hanno ricevuto un totale di 56 persone con ferite di guerra. Le équipe di MSF a Kirkuk, Tikrit e Qayyarah sono pronte ad allestire un centro di triage e di stabilizzazione dei pazienti in caso di necessità.
“La situazione sanitaria ad Hawija è tremenda” racconta un uomo di 40 anni. “Non potevamo trovare le medicine o erano costosissime e non potevamo permettercele. Mia madre soffre di pressione alta, non riuscivamo a trovarle le medicine e abbiamo deciso di andarcene.”
MSF fornisce cure mediche e traumatologiche alle persone in arrivo da Hawija attraverso cliniche mobili a Debis e Maktab Khalid. Nei mesi precedenti all’offensiva, MSF ha supportato il pronto soccorso dei due ospedali principali di Kirkuk fornendo materiali e formazione ai medici e infermieri del Dipartimento della Salute Iracheno per prepararli al trattamento dei feriti di guerra. All’ospedale di Qayyarah, MSF fornisce cure chirurgiche e di emergenza ai feriti di guerra e le équipe visitano i campi sfollati che accolgono le persone in arrivo da Hawija per valutare il loro stato di nutrizione e i loro bisogni.

* Ufficio Stampa di Medici Senza Frontiere.