Israele. Netanyahu, ‘a breve usciremo da Unesco’

Notizie Geopolitiche – 

Alla fine del 2018 Israele lascerà l’Unesco, l’organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di promuovere l’educazione, la scienza e di proteggere i patrimoni culturali, dopo quelli che il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha definito “ripetuti attacchi” contro Tel-Aviv ed i suoi “tentativi di dividere la storia ebraica dalla terra di Israele”.
Il capo del governo dello stato ebraico ha reso noto che l’ambasciatore del paese all’Unesco consegnerà a breve alla presidente dell’agenzia, la francese Audrey Azoulay, la lettera formale in cui si annuncia questa decisione.
All’interno della missiva sarà però presente una clausola, con la quale si lascia aperto uno spiraglio per una riconciliazione tra il paese mediorientale e l’Unesco, ma soltanto se quest’ultima cambierà atteggiamento nei confronti di Tel-Aviv, eventualità che lo stesso Netanyahu ha definito “altamente improbabile”.
Il rapporto tra Israele e le Nazioni Unite è stato, negli ultimi anni, molto conflittuale, prima con il riconoscimento dello stato di Palestina, il 29 novembre 2012 (risoluzione 67/19 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite), che ha visto di fatto l’intero mondo (ad esclusione di altri 8 paesi) opposto alle posizione di Tel-Aviv, poi con il voto all’Unesco (8 favorevoli 2 contrari) del 26 ottobre 2016, con il quale l’agenzia ha approvato una risoluzione che nega il legame tra gli ebrei e i luoghi sacri di Gerusalemme, denunciando inoltre i “danni morali” che Israele avrebbe inflitto alla comunità islamica.