Israele. Uccisa una poliziotta. L’Isis, ‘siamo stati noi’. Hamas, ‘no, noi’

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Una poliziotta di 23 anni è stata uccisa a Gerusalemme in quello che è stato un attacco terroristico portato a termine da tre palestinesi, subito neutralizzati da altri agenti. Il barbaro omicidio, per i quale gli attentatori hanno usato coltelli, è avvenuto nei pressi della Porta di Damasco, ma a stupire questa volta sono state le rivendicazioni che ne sono seguite.
La prima è stata dell’Isis, che con un comunicato emesso da Beirut ha fatto sapere che “quest’attacco non sarà l’ultimo”, e che è stato compiuto da “tre giovani leoni del Califfato”, “i fratelli Abou al-Barra al-Maqdissi, Abou Hassan al-Maqdissi e Abou Rabah al-Maqdissi”.
Dopo qualche ora l’ala armata di Hamas, partito egemone a Gaza e che sta lottando per tenere fuori l’Isis dalla propria zona, ha emesso un proprio comunicato in cui si legge che “la rivendicazione dell’Isis è un tentativo di imbrogliare le carte” e che due degli attentatori erano propri militanti: Izzat al-Reshiq, dell’ufficio politico di Hamas ha spiegato che “l’azione è stato condotta da due palestinesi del Fronte Popolare per la liberazione della Palestina e un membro della nostra organizzazione”.