Juncker e Tajani a Firenze per lo “Stato dell’Unione”: la solidarietà come elemento fondativo

di Guido Keller

I vertici dell’Unione Europea si sono incontrati oggi a Firenze, al “The State of the Union” organizzato presso Palazzo Vecchio, presenti fra gli altri il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, il capo della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, il governatore della Bce Mario Draghi e la Pesc Federica Mogherini.
Nel suo intervento Juncker ha puntato il dito contro i “populisti e i nazionalisti “ che stanno usando la crisi migratoria “per alimentare i loro sentimenti e aumentare il distacco dagli altri”. Per il presidente della Commissione “la solidarietà, che è un elemento fondato e permanente della costruzione europea, che fu lanciato come messaggio dai padri fondatori e che viene rinnovato ogni giorno, si sfilaccia e si perde poco a poco”. Tanto che i paesi del Nord Europa hanno “riscoperto un’espressione che detesto: il club del Mediterraneo. Un modo di dire che si deve usare solo per il turismo”, non per indicare il Sud Europa che affronta il flusso dei profughi.
Juncker ha spiegato che “Ci sarebbe voluta una risposta più spontanea di solidarietà. Quando ci sono state le crisi migratoria e finanziaria ho scoperto paesi europei sempre pronti a rispondere all’appello dell’Europa, e paesi europei part-time, che a volte partecipano a volte no. Vorrei che tutti i paesi europei fossero full-time”. Ha poi fatto notare che “il popolo italiano e quello greco hanno chiesto a gran voce più solidarietà e purtroppo la nostra risposta è stata troppo tardiva”. “Europa e solidarietà vanno insieme – ha insistito -. La solidarietà è parte del patto fondatore dell’Europa e questo stesso desiderio di solidarietà viene rinnovato ogni giorno e fu lanciato come messaggio dai padri fondatori della costruzione Ue”.
Di solidarietà ha parlato anche il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, per il quale “È venuto meno quello spirito di solidarietà tra Paesi che è stato il vero motore del processo d’integrazione. Le nuove classi dirigenti non sempre sono state all’altezza delle sfide, anteponendo spesso interessi elettorali contingenti a una visione d’insieme europea”, e “Flussi migratori incontrollati e manodopera a basso costo hanno penalizzano i più deboli”. Ha quindi ammesso che “Crescono l’insicurezza, il risentimento e l’angoscia per il proprio futuro e per quello dei figli. La paura porta a rinchiudersi, al rigetto del modello di società aperta promosso dall’Unione. Un modello percepito come elitario e distante, capace di portare benefici solo a pochi. Muri, frontiere, nazionalismi, appaiono antidoti rassicuranti contro una globalizzazione che sembra essere sfuggita al controllo dei cittadini”.
Tajani ha poi parlato anche della soluzione: “Con la stessa onestà, dobbiamo dare atto a chi ci critica che quest’Unione è lungi dall’essere efficace. Solo un’Europa diversa, più politica, più democratica, più solidale, può riavvicinare i cittadini alle sue istituzioni. Un’Europa che guardi al futuro, ha bisogno di una visione chiara, orientata a darsi mezzi adeguati per poter agire. Il primo cambiamento – per cui non serve modificare i Trattati –, è un bilancio politico, con risorse adeguate che riflettano le priorità dei cittadini. Per riavvicinare i cittadini, non bastano però un bilancio adeguato e un mercato e una moneta più equi. Dobbiamo rafforzare il ruolo del Parlamento europeo e la partecipazione democratica. Rafforzare il processo democratico significa anche coinvolgere di più i cittadini nelle decisioni che riguardano il loro futuro. Questo è un traguardo sulla via di un’Europa più politica e democratica da cui non si deve tornare indietro.
Oggi l’Unione è ad un bivio. Possiamo ascoltare le sirene di chi vuole rinchiuderci nei nostri confini; cullarci nell’illusione di essere protetti dalle insidie del mondo. Oppure, decidere di continuare il nostro cammino.
I leader europei hanno il dovere di guardare oltre l’orticello dei propri interessi elettorali. Devono dimostrare di avere una visione d’insieme che guardi al futuro. È l’unico modo per dare risposte vere ai nostri cittadini”.