Kurdistan. Erdogan vuole chiudere l’oleodotto, ma Putin compra il petrolio curdo

di Shorsh Surme

Mentre il popolo curdo è in lutto per la perdita del leader Jalal Talabani, che è stato il primo presidente curdo della Repubblica Federale Irachena dopo la caduta di Saddam Hussein e segretario del Partito Unione Patriotica del Kurdistan (Puk), la Turchia del sultano Recep Tayyp Erdogan e l’Iran, assieme ai suoi alleati iracheni, continuano a minacciare il Kurdistan dell’Iraq (Kurdistan del Sud), colpevole di aver svolto il referendum per l’indipendenza del Kurdistan.
Il presidente turco Erdogan ha rinnovato le sue minacce, cioè di chiudere l’ oleodotto che porta il petrolio del Kurdistan al porto di Ceyhan, in Turchia. Infatti, parlando ai giornalisti durante il suo ritorno dalla visita di un giorno in Iran, ha detto che “Se si prenderà la decisione di chiudere i rubinetti petroliferi provenienti dalla Ragione del Kurdistan, questo verrà effettuato da noi, la Turchia, l’Iran e il governo centrale dell’Iraq, quindi lo faremo insieme”.
E non solo: Erdogan ha criticato il anche il presidente russo Vladimir Putin, il quale due giorni fa, durante il foro energetico di Mosca, ha affermato giustamente che “La Russia segue una politica di non interferenza nel Kurdistan Iracheno e non ha nessun motivo per bloccare l’esportazione del gas naturale e del petrolio curdo”.
Ricordiamo che il gigante energetico statale della Russia, Rosneft, ha firmato nel giugno scorso un memorandum d’intesa a con il governo regionale del Kurdistan (KRG), dando a Rosneft il diritto di scegliere cinque nuovi blocchi di produzione di petrolio e gas e di aumentare la produzione da 700mila barili al giorno (bpd) a 1 milione. Il greggio curdo-iracheno acquistato da Rosneft viene consegnato alle sue raffinerie in Germania.
Erdogan invece dimentica che con l’eventuale blocco del petrolio curdo la prima ad essere danneggiata sarà proprio la Turchia, che incassa quasi un miliardo di dollari del transito del greggio. Per cui il sultano dovrà pensare due volte prima di mettere alla gogna il popolo turco.
Tornando alle esequie di Talabani, è da notare l’assenza significativa di Haider al-Abadi, primo ministro iracheno: ha mandato il ministro dell’Interno poiché la salma del primo presidente iracheno era avvolta nella bandiera del Kurdistan.