Kurdistan. I militari iracheni attaccano Kirtkuk

di Shorsh Surme

L’esercito iracheno ha reso noto oggi di aver preso il controllo della base militare, di strade e di infrastrutture a sud di Kirkuk, città che i curdi considerano come parte integrante della loro regione, la quale ha proclamato l’indipendenza a seguito del referendum del 25 settembre. I militari iracheni hanno parlato della necessità di “ripristinare la sicurezza” nella città, ma è palese che lo scontro vuole essere una manovra punitiva per il referendum e contemporaneamente garantire il controllo di Baghdad dell’importante nucleo urbano.
Tecnicamente Kirkuk risulta essere esterna ai confini della Regione autonoma (o nuovo Stato), ma da sempre è stata abitata dai curdi fino all’”arabizzazione” della città e della regione voluta da Saddam Hussein, che non ha avuto remore ad usare nel 1988 contro gli abitanti il gas uccidendone 5mila.
In base agli accordi istaurati con la Costituzione dell’Iraq post-Hussein, le zone curde (quindi anche Kirkuk) sarebbero dovute entrare a far parte della Regione autonoma del Kurdistan, ma l’immobilismo di Baghdad ha portato a un nulla di fatto.
Il ministero dei Peshmerga, Mustafa Sayid Qadir, dopo la riunione che si è tenuta ieri, ha informato la coalizione militare internazionale a guida Usa che “i peshmerga non resteranno più in silenzio e non risparmieranno sforzi per proteggere le terre e il popolo del Kurdistan”.
I peshmerga hanno ancora il controllo della città di Kirkuk, dove sono stati inviati rinforzi. L’attacco è stato ordinato dal premier Haider al-Abadi, e le forze irachene e quelle Hashd al-Shaabi hanno colpito i peshmerga su diversi fronti a Kirkuk, Daquq e Khurmatu la notte scorsa, alle 23.30. Alcune forze curde si sono ritirate senza combattere.
In tutto questo c’è lo zampino degli ayatollah iraniani e del generale Qassem Soleimani, comandante della brigata al-Quds delle forze dei pasdaran (Guardie della Rivoluzione dell’Iran), presenti con le milizie sciite Hashd al-Shaabi. Il dato è stato confermato da fonti dei peshmerga curdi.
Tra le strutture prese dalle forze irachene vi sono l’aeroporto internazionale di Kirkuk e gli uffici della compagnia North Gas, un vicino impianto per il trattamento della materia prima situato a ridosso della città.
I peshmerga curdi sono determinati di non lasciare il controllo della città curda di Kirkuk nella mani degli alleati di Teheran.