Kurdistan. Indipendenza incostituzionale per un tribunale anch’esso incostituzionale

di Shorsh Surme

Tutte le agenzie di stampa hanno ripreso la notizia che il tribunale federale iracheno ha emesso una sentenza di invalidità del referendum per l’indipendenza del Kurdistan del 25 settembre scorso, definendola “incostituzionale”.
Ad essere incostituzionale è in realtà lo stesso tribunale in quanto nato prima della nuova Costituzione del 2005 e, secondo l’articolo 92, il tribunale doveva essere rinominato, cosa che non è stata fatta.
Come ha dichiarato l’ormai ex presidente Massuod Barzani “La Corte federale irachena non ha alcuna legittimità nell’emettere una sentenza sul referendum per l’indipendenza del Kurdistan e non può dichiarare “incostituzionali” i voti di tre milioni di curdi”.
Barzani ha ragione, come si possono canccellare il “Sì” del 92.7% della popolazione curda?
La verità è che il cosiddetto “tribunale federale” sta usando la nuova costituzione per compiacere il potere sciita e il primo ministro Haider al-Abadi: se non fosse così, perché i giudici sono rimasti in silenzio quando il governo dell’ex primo ministro Nour al-Maliki sorvolava sull’articolo 140 che riguardava l’assegnazione al Kurdistan della città di Kirkuk e i altre zone, cosa che doveva essere attuata entro 2007? Non solo: nel 2014 sempre al-Maliki si è permesso di tagliare il budget destinato ai curdi, ed anche questo era sancito dell’articolo 121, comma 3, ovvero il 17% degli introiti provenienti dalla vendita di petrolio?
Migliaia di dipendenti pubblici della Regione autonoma del Kurdistan sono stati privati dello stipendio . Dove era il tribunale federale?