La Festa del Trono del Marocco all’ambasciata: occasione di bilancio

di Domenico Letizia* –

In occasione del 19mo anniversario dell’intronizzazione di re Mohammed VI, l’ambasciatore di del Marocco in Italia, Hassan Abouyoub, ha organizzato un ricevimento durante la serata del 30 luglio nella splendida cornice di Villa Miani a Roma. Più di mille persone hanno preso parte a questo ricevimento, tra cui ministri, segretari di stato, ex ministri, alti funzionari governativi, il Consiglio di Stato, il Consiglio costituzionale, deputati, senatori, il corpo diplomatico accreditato a Roma, alti ufficiali dell’esercito, personalità del mondo culturale, economico, sociale e numerosi analisti e studiosi di Mediterraneo, Africa e Marocco. La Presidenza della Repubblica era rappresentata da consiglieri diplomatici. Dopo i saluti degli ospiti la cerimonia si è aperta con l’ascolto degli inni nazionali dell’Italia e del Marocco e del discorso dell’ambasciatore Hassan Abouyoub, che ha ringraziato i numerosi ospiti per la condivisione con il popolo marocchino di questa importante commemorazione che testimonia l’attaccamento e la simbiosi tra il popolo e il Trono, e ricordare con orgoglio gli sforzi profusi sotto la guida illuminata del sovrano nel proseguire sulla strada della costruzione di un futuro prospero per il Regno. L’ambasciatore ha rinnovato il messaggio di profonda amicizia e relazione secolare tra i due Paesi, evidenziando come essi mantengono strette le relazioni e una partnership eccezionale a livello politico, economico, umano e culturale, aggiungendo che l’antica amicizia tra il Marocco e l’Italia è alimentata continuamente attraverso i numerosi scambi tra i due paesi e tra il popolo marocchino e quello italiano. Il sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale, Manlio di Stefano, ha detto di rallegrarsi per gli eccellenti rapporti tra il Marocco e l’Italia e ha sottolineato la necessità di dare nuovo slancio alla cooperazione bilaterale. Dal canto suo, Andrea de Maria, presidente del Gruppo interparlamentare di amicizia Italia-Marocco, ha sottolineato le buone relazioni tra i due paesi. L’onorevole ha espresso la sua disponibilità a lavorare per rilanciare la cooperazione tra le due istituzioni parlamentari. In questa occasione l’Ambasciatore, accompagnato dalle alte cariche istituzionali, ha svelato al pubblico la Ferrari 458 con la quale il pilota e campione romano Fabio Barone, dopo la Transfagaran e la Tianmen Road, tenterà di battere il limite su un percorso impegnativo di 8 km nella Valle de Dadès in Marocco il 4 ottobre prossimo. “Sarà una festa dell’amicizia millenaria tra Marocco e Italia, un riconoscimento al genio italiano, e il 4 ottobre a Dades sarà l’incontro di due civiltà che hanno lasciato un’impronta maggiore nel Mediterraneo”, ha ribadito l’ambasciatore Hassan Abouyoub. La celebrazione della Festa del Trono ha sempre simboleggiato l’unità dello Stato marocchino e la fiducia in un futuro che risponda alle aspirazioni del popolo per lo sviluppo e la prosperità. La monarchia ha anche un ruolo di promozione delle condizioni sociali della popolazione attraverso il lancio e l’inaugurazione di importanti progetti in campo economico, industriale, agricolo ed energetico, con l’obiettivo di garantire un avvenire alle generazioni future. Il 19mo anniversario della salita al trono è l’occasione per il re del Marocco, Mohammed VI, di fare il punto sulla situazione del suo Paese. “Malgrado tutto quel che è stato realizzato, ho l’impressione che resti ancora molto da fare in materia sociale”, ha detto il sovrano marocchino nel corso del tradizionale discorso della Festa del Trono, trasmesso a reti unificate in Marocco. I programmi di sostegno messi in campo, “mancano di coerenza e non raggiungono gli obiettivi, così la popolazione che ha effettivamente bisogno non ne ha benefici”. Occorre una “ristrutturazione urgente, globale e profonda” del sistema e occorre “un registro delle famiglie bisognose”. Nell’Indice di sviluppo Onu del 2017 (IDH), il Marocco figura al 123mo posto su 188 Paesi. “Dare impulso vigoroso ai programmi di sostegno alla scolarizzazione” e riformare il sistema sanitario “che si caratterizza per ineguaglianze lampanti e gestione debole”, sono le priorità fissate dall’agenda reale. Ma sono numerose le eccellenze e le opportunità in Marocco. Il settore agroalimentare in Marocco produce il 13,2 % del Pil nazionale ed occupa il 40% della forza lavoro. I prodotti alimentari principali sono: cereali (frumento, orzo), agrumi (arance, clementine), olive, frutta (uva, mandorle, mele, albicocche…), ortaggi (barbabietola da zucchero, patate, pomodori), legumi, carni ovine e bovine, pesce, vino. Secondo le stime del Ministero marocchino dell’Agricoltura e della Pesca, il settore agricolo ha ottenuto buoni risultati durante la campagna 2015-2016 grazie alla crescita congiunta dei rendimenti e delle superfici coltivate per quanto riguarda le colture a lungo ciclo vegetativo. In particolare la produzione dei cereali ha battuto tutti i record precedenti con 116,8 milioni di quintali raccolti (durante la stagione precedente 2014-2015, infatti, erano stati raccolti 110 milioni di quintali). Tramite l’adozione del “Plan Maroc Vert”, il Marocco dichiara la propria volontà di cambiamento totale dell’attuale impostazione dell’agricoltura. Il piano è finalizzato all’ammodernamento del settore, con investimenti annuali dell’ordine di 1 miliardo di euro, per 1.506 progetti finora attuati (cui contribuiscono anche la Banca Mondiale, la Banca Africana di Sviluppo e l’Unione Europea).

* Presidente dell’Istituto di Ricerca di Economia e Politica Internazionale.