La Libia di Haftar: 37 cadaveri ritrovati ad est di Bengasi

di Vanessa Tomassini

L’operazione Dignità della Libia non è soltanto una missione militare, un gruppo armato, che fa riferimento all’uomo forte di Tobruk, Khalifa Haftar, ma è anche una fazione politica che, secondo le indicazioni del generale, ha come obiettivo quello di combattere gli islamisti. Fin qui va tutto bene, bisognerebbe dire grazie agli uomini di Haftar, invitarlo nelle sedi diplomatiche e dialogare con lui. Se non fosse che questa sua battaglia non è rivolta soltanto agli estremisti, ma anche ai moderati, ai Fratelli Musulmani del governo di Tripoli e a tutti i suoi possibili avversari, non tanto militari, quanto politici.
In questo quadro è da collocarsi il ritrovamento avvenuto giovedì 25 ottobre di 37 cadaveri non ancora identificati, rigorosamente in abiti civili come si può vedere dalle foto. I corpi senza vita sono stati ritrovati nella città dove sorge il quartier generale dell’Operazione Dignità, Abyar, a Khassat Road, a meno di 50 km ad est di Bengasi. I cadaveri, come testimoniano alcune nostre fonti, mostrano segni di tortura e ferite da arma da fuoco sul corpo e alle tempie. Avvolti in sacchi neri, sono stati condotti all’obitorio dell’ospedale di Bengasi per l’autopsia.
Il governo orientale ha aperto un’inchiesta credendo che si trattasse di un atto dimostrativo di natura politica per coloro che in passato hanno protestato per questi ritrovamenti, tutt’altro che sporadici. La settimana precedente erano stati trovati altri morti, tra cui il cadavere del 28enne Sofian Bu Staiya, della tribù di Magharba, che aveva combattuto proprio contro Daesh nelle forze del Petroleum Facilities Guard. Anche in questo caso l’uomo era stato ritrovato ammanettato in una discarica nella via Zeet di Bengasi, con segni di tortura e un colpo di pistola alla testa.
Intanto su Facebook alcuni gruppi legati ad Operazione Dignità hanno festeggiato la notizia dei corpi morti dei loro “avversari”.
C’è da dire che per molti Haftar non è responsabile, perché in realtà si tratterebbe di gruppi armati che partecipano alle operazioni militari, ma di cui il generale non ha pieno controllo.
Tuttavia è lecito osservare che quando si tratta di prendere i meriti, il cirenaico controlla tutta la Libia. Quando invece ci sono evidenti crimini di guerra, tendenziosamente il suo sbandierato controllo viene meno.