La Nato rafforza la presenza navale nel Mar Nero. Le ire da Mosca

di Francesco Cirillo

I ministri della Difesa dei paesi membri dell’Alleanza Atlantica hanno approvato due misure aggiuntive per aumentare a scopo difensivo la presenza navale nel Mar Nero.
Nella mattinata del 16 febbraio il segretario generale della Nato Jeans Stoltenberg ha annunciato le misure sottolineando che si trattano soltanto di azioni difensive per l’addestramento e le esercitazioni e per coordinare al meglio le forze navali di stanza nel Mar Nero.
Inoltre i ministri hanno valutato gli “aggiornamenti “sullo schieramento delle nuove forze di deterrenza nelle repubbliche Baltiche (Estonia,Lituania e Lettonia) e in Polonia dove rafforzeranno le truppe multinazionali con uomini ed equipaggiamenti, che saranno operativi dal giugno 2017. Il segretario ha voluto inoltre nuovamente sottolineare che la Nato non ha nessuna intenzione di controbattere gli schieramenti delle forze russe visto che lo scopo è quello di prevenite un possibile conflitto e non quello di provocarlo.
Nella sessione ministeriale dei ministri della Difesa è stata approvata una roadmap e un piano per la difesa informatica e per stabilire il cyberspazio come un quarto terreno operativo. Per il segretario generale la difesa informatica è parte integrante della difesa dell’Alleanza onde evitare una guerra ibrida.
La risposta di Mosca non si è fatta attendere. Il presidente russo Vladimir Putin, durante un incontro con i vertici dei servizi segreti russi (Fsb), ha dichiarato che l’obiettivo della Nato è quello di provocare la Russia per trascinarla in un conflitto mentre alcune nazioni appartenenti all’Alleanza Atlantica continuano ad interferire negli affari interni del Cremlino per destabilizzare la situazione socio-politica del paese.