La Norvegia, l’Italia e i Trattati di Roma: “Da idea a ideale”

di Domenico Letizia *, Giorgio Novello ** –

Che bilancio possiamo dare della Norvegia in rapporto con l’Unione Europea, durante lo svolgersi degli eventi internazionali in ricordo della ratifica dei Trattati di Roma? La Norvegia è un paese che ha deciso, per ben due volte, di non aderire all’Unione Europea ma partecipa alla vita del mercato unico europeo e contribuisce con una consistente somma alle casse del bilancio europeo.
Sono numerose le iniziative (sette appuntamenti) che l’ambasciata italiana ad Oslo, seguendo le indicazioni del ministero degli Esteri e della Cooperazione italiano, sta svolgendo sul territorio di Norvegia. I vari progetti in corso vedono la nutrita partecipazione del Movimento Europeo Norvegese, del suo presidente Jan Erik Grindheim e del segretario generale Kirsti Mehti.
L’ambasciata in collaborazione anche con l’Università di Oslo, approfondirà problematiche legate alla visione giuridica del diritto internazionale e del diritto europeo in Norvegia e in rapporto con l’Unione Europa.
Il contributo principale che la Norvegia può donare all’Europa è quello dell’avanzamento dello stato di Diritto e del rispetto delle Convenzioni internazionali sui diritti umani.
Invece, che bilancio tirano i norvegesi sulla storia e l’attualità politica dalla Patria Europea? Mai nella storia, il continente europeo ha vissuto in pace così a lungo, senza dimenticare gli eventi drammatici del conflitto e della pulizia etnica dei Balcani. Nel 2012, il premio Nobel per la Pace è stato conferito all’Unione Europea proprio dalla Norvegia e leggere ciò che Thorbjorn Jagland, all’epoca presidente del Comitato norvegese per il Nobel, pronunciò in occasione della cerimonia può far riflettere sull’attualità politica europea e sui rapporti con la Norvegia: “Il Comitato norvegese per il Nobel ha tentato di richiamare alla mente ciò che l’Unione rappresenta per il mantenimento della pace in Europa. Una forza costantemente trainante per i processi di riconciliazione”.
L’ambasciata italiana ad Oslo, forte dello spirito democratico radicato in Norvegia, tenta con il dibattito di rafforzare le ragioni dell’Unione Europea, senza sottovalutare la necessaria analisi delle criticità in termini di diritto e geopolitica. Le prime iniziative hanno avuto luogo a Trondheim, capitale “storica” della Norvegia, il 21 marzo. In mattinata si è svolto un incontro con gli studenti dell’Università di Trondheim, al campus di Dragvoll, per una prima colazione di lavoro organizzata da Martin Pettersen e Charlotte Johansen, del Movimento Europeo del Trøndelag. Successivamente si è svolto un altro incontro con gli studenti, al campus di Gløshaugen. Altre iniziative si sono svolte presso la Casa della Letteratura – Litteraturhuset con la partecipazione di Martin Pettersen e di Charlotte Johansen, di Kristian Steinnes, professore di storia europea contemporanea e Lise Rye, docente di relazioni internazionali e si è avuta una manifestazione di sostenitori europei alle porte del Parlamento della Norvegia con lo slogan “Ancora sì”. Inoltre, ad Oslo, si è svolta la Conferenza “La normativa nazionale, il diritto internazionale, il diritto europeo – 60 anni, con il trattato di Roma” con la partecipazione del professore Mads Andenæs, la ricercatrice Ludovica Chiussi e un approfondimento scientifico, appuntamento intitolato “Ricerca avanzata promossa dall’Unione Europea: i risultati di progetti finanziati dall’Ue che coinvolgono l’Italia e la Norvegia”, con la partecipazione dell’Università di Oslo, del dipartimento di Geo-scienze e dell’ambasciata italiana a Oslo.
L’evento conclusivo è programmato per fine aprile, sempre ad Oslo, e consentirà una prima riflessione generale ad un mese dalle celebrazioni del 60mo anniversario dei Trattati di Roma. Sarà anche un’occasione per sottolineare e valorizzare il ruolo del nostro Mezzogiorno – sia ideale che concreto – nel progresso dell’Europa: l’Ambasciata organizzerà infatti ad Oslo una commemorazione della Conferenza di Messina che, nel 1955 e con la partecipazione dei leader politici dei sei Paesi che due anni dopo a Roma avrebbero avviato l’avventura della Comunità Economica Europea, indicò la via del processo di integrazione. Anche in questo modo ci interrogheremo sul presente e sul futuro della Norvegia nel mercato europeo e su cosa saranno i nuovi rapporti con la Gran Bretagna, oramai avviata ad essere fuori dall’Unione Europea. Certo, sono molte le criticità da superare: si pensi anche solo alla questione dei migranti e al ritorno del nazionalismo. Ma la forza dell’Europa sarà quella di reagire, anche attraverso la flessibilità e l’adattabilità, sempre tutelando i valori della dignità umana e delle Convenzioni internazionali. La Norvegia da parte sua, con un ruolo rilevante nelle relazioni internazionali, ha dato un contributo importante e continuerà indubbiamente a darlo.
In poche parole, per riproporre il motto scelto dall’ambasciata per contraddistinguere questo ciclo di sette iniziative: impegniamoci affinché l’idea dell’integrazione europea diventi sempre più un ideale.

* Political Analyst, membro del Consiglio direttivo di Nessuno Tocchi Caino e del Comitato centrale della Lega italiana dei Diritti dell’Uomo.
** Ambasciatore d’Italia ad Oslo e ambasciatore d’Italia presso la Repubblica d’Islanda.