L’Aja dà ragione alle Filippine sulle aree contese. Per Pechino ‘sentenza nulla’

di Guido Keller

Cina isola artificiale grande“Non vi è alcuna base giuridica con cui la Cina possa rivendicare diritti storici sulle risorse all’interno della zona di mare che rientra nella “linea dei nove tratti””. Con questa sentenza la Corte permanente di arbitrato dell’Aja ha dato ragione alle Filippine in merito alle rivendicazioni territoriali della Cina nel mar Cinese Meridionale, un’area ricca di risorse naturali e ittiche. Per i giudici infatti non hanno fondamento le rivendicazioni di carattere storico addotte dai cinesi, che nell’area hanno costruito diverse isole artificiali a scopo perlopiù militare.
Se a Manila la gente è scesa in strada per festeggiare, a Pechino si è parlato di “sentenza è nulla, invalida e non vincolante”, e si è sottolineato che gli interessi della Cina nell’area “non possono sotto alcuna circostanza essere affetti da queste sentenze”, che “non saranno mai accettate”.
La cosa era già nell’aria da qualche giorno, tanto che il 7 luglio il portavoce del ministero degli Esteri cinese Hong Lei aveva avvisato che Pechino non avrebbe mai riconosciuto tale verdetto. Si noti che due nazioni si recano al Tribunale arbitrale di comune iniziativa e accordo.
La sentenza è piovuta oggi, nel giorno del summit Europa-Cina, dove alla notizia il ministro degli Esteri Wang Yi ha annullato la conferenza stampa in programma.
Dopo poco sia Wang Yi, sia il premier Li Keqiang che il presidente Xi Jinping sono intervenuti per ribadire che la Cina non ha intenzioni bellicose, per quanto a Pechino giri la teoria secondo cui la disputa tornerebbe utile agli Usa per essere costantemente presente nell’area.
Difatti nei mesi scorsi navi e aerei Usa si sono portati nei pressi delle isole artificiali create dai cinesi nelle aree ritenute come proprie, allo scopo di dare un segnale preciso in merito a quello che è un chiaro segnale dell’espansionismo militare cinese.
Sulla sentenza è invece intervenuto il nuovo presidente filippino Rodrigo Duterte, il quale ha chiesto che ora si adottino nel mar Cinese Meridionale “moderazione e sobrietà”. Il ministro degli Esteri filippino Perfecto Yasay ha spiegato che “I nostri esperti stanno studiando questa decisione con la cura e l’accuratezza che questo importante pronunciamento merita: le Filippine esprimono convintamente rispetto sulla decisione, contributo chiave negli sforzi in corso per risolvere le dispute nel mar Cinese Meridionale”.