L’Alliance Ground Surveillance di Sigonella

di Giovanni Caprara –

La minaccia del terrorismo dal Vicino Oriente e l’immigrazione clandestina, hanno agevolato un nuovo asset della NATO denominato AGS, Alliance Ground Surveillance. La capacità dell’Alleanza Atlantica per sorvegliare aree terrestri e marittime è dunque assorto a fondamentale, e per la base operativa dell’AGS è stata scelta Sigonella. Il controllo per il territorio alleato è principalmente composto da due blocchi sinergici: la partizione aerea è affidata a cinque RQ-4B Global Hawk Block-40, velivoli a pilotaggio remoto dotati di sensori termici di ultima generazione per il monitoraggio e tracciamento di oggetti fissi ed in movimento. L’area operativa è di 16mila km a 18mila metri di altezza con una velocità di 575 km/h, in qualsiasi condizione atmosferica e sia di giorno quanto di notte. La partizione terrestre dell’AGS è composta da postazioni per il comando, controllo ed intelligence con operatori altamente qualificati. I dati provenienti dai droni verranno dunque analizzati e poi trasmessi su una rete criptata NATO al Comando JISR, Joint Intelligence, Surveillance and Reconnaisance.
La centralità della base italiana di Sigonella sarà nell’analisi e distribuzione delle informazioni ma anche nella formazione del personale. Geograficamente l’asset siciliano è strategico per la sorveglianza del Sud Mediterraneo e da Sigonella inizierà un viatico per proiettare la stabilità proprio sul confine meridionale della NATO, in collaborazione con lo Strategic Direction South Hub, basato presso il comando militare dell’Alleanza Atlantica di Napoli. Lo SDSH, dall’inizio del 2017, ha la finalità di aumentare la capacità di identificare e monitorare le molteplici minacce dal confine sud della NATO, con un centro di coordinamento per le operazioni di anti terrorismo, di raccolta ed analisi dati ed informazioni dettagliate sulle principali aree di crisi nell’Area del Vicino oriente e dell’Africa settentrionale.
L’AGS di Sigonella rafforzerà la NATO in tutti gli scacchieri operativi non solo con la sorveglianza aerea, ma anche con il supporto alle truppe dispiegate sul campo. Inoltre, è auspicabile che gli RQ-4B possano essere utilizzati anche per monitorare i confini orientali a difesa dei nuovi paesi aderenti all’Alleanza Atlantica che un tempo facevano parte del blocco sovietico.