Legami indissolubili: Azerbaigian e Heydar Aliyev

di Romolo Martelloni – 

Aliyev haidar fuoriCi sono molti stati la cui storia e cultura sono indissolubilmente legate ad un personaggio di rilievo, che ne ha influenzato passato e presente e il cui valore rimane vivo nel suo popolo. Tra questi, anche l’Azerbaigian. E’ sufficiente infatti una passeggiata nella capitale del paese caucasico, Baku, che vive da anni un’impetuosa crescita e sviluppo, come nelle zone più periferiche, per comprendere come la figura di Heydar Aliyev sia non solo ricordata, ma anche profondamente apprezzata dal suo popolo. Fu egli, il cui anniversario  ricade il 10 maggio, giornata festeggiata e omaggiata non a caso nei confini statali ma anche all’estero con eventi di grande rilievo, a traghettare l’Azerbaigian verso la potenza economica attuale, partner affidabile dell’Europa e dell’Italia in particolare.
Interessante ripercorrere la vita e le azioni di questo leader nazionale, la cui immagine campeggia nelle proprietà private e negli edifici pubblici, e al cui nome sono dedicate alcune delle più belle strutture monumentali del paese – basti citare l’Heydar Alyev Centre, dell’amatissima Zaha Hadid, divenuto un simbolo riconoscibile di Baku e visitato da turisti di tutto il mondo.
Heydar Aliyev nacque il 10 maggio 1923 a Nakhchivan. Nonostante un’interruzione negli studi dovuta alla guerra, si laureò in Storia nel 1957 all’Università Statale dell’Azerbaigian e dal 1967 fu a capo del Comitato di Sicurezza Statale. Fu alla guida della Repubblica dell’Azerbaigian a partire dal 1969, quando fu eletto Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista dell’Azerbaigian fino al 1982, anni considerati come un periodo di rinnovamento, sviluppo dinamico e rinascita culturale in Azerbaigian.
Nel dicembre 1982 Heydar Aliyev fu promosso al posto di vice primo ministro dell’URSS e divenne uno dei leader dell’Unione Sovietica, con competenze su aree quali salute, scienza, industria pesante e leggera, trasporti, comunicazione, cultura ed educazione.
Abbandonò i suoi incarichi nel 1987, in conflitto con la politica perseguita dal Political Bureau del Comitato Centrale del Partito Comunista dell’URSS e dal segretario generale, Gorbachev. A seguito del Gennaio Nero (20 gennaio 1990 – le truppe sovietiche attaccarono il popolo azerbaigiano causando morti e feriti), fu sua la dichiarazione presentata presso la rappresentanza azerbaigiana a Mosca in cui chiedeva che i mandanti e gli esecutori di un tal crimine contro il popolo azerbaigiano venissero puniti. Nel Luglio del 1991 Heydar Aliyev lasciò il Partito Comunista protestando contro l’ipocrita politica della leadership sovietica nei confronti del conflitto del Nagorno Karabakh tra Azerbaigian ed Armenia. Con il disfacimento dell’URSS e la riconquista dell’indipendenza, l’Azerbaigian attraversò un momento di grandi difficoltà: tra il maggio e il giugno del 1993, con l’incombente rischio di guerra civile e di perdita di una appena riconquistata libertà, Heydar Aliyev fu identificato dallo stesso popolo come il solo che potesse intervenire. Proprio per richiesta popolare egli fu eletto prima capo del Soviet Supremo dell’Azerbaigian, il 15 giugno 1993, e poi, il 24 luglio, per decisione del Parlamento, iniziò ad esercitare i poteri di presidente della Repubblica dell’Azerbaigian. Fu eletto presidente ufficialmente il 3 ottobre 1993, carica che ricoprì, con una rielezione nel 1998, fino al 2003, quando decise di non concorrere alle elezioni per problemi di salute.
Con il ritorno di Heydar Aliyev al potere, l’indipendenza statale dell’Azerbagian fu preservata, fu un punto di volta nella vita socio-politica, economica, scientifica e culturale del paese, nelle relazioni internazionali e nelle basi scientifiche e iniziò un processo di costruzione di uno stato indipendente in accordo con i principi democratici.
La soluzione del conflitto del Nagorno-Karabakh, come conseguenza del quale l’Azerbaigian ha il 20 per cento del suo territorio (Nagorno–Karabakh e 7 distretti adiacenti) occupato dalle forze militari dell’Armenia e oltre un milione di profughi e rifugiati interni azerbaigiani, è stata una delle priorità della politica di Heydar Aliyev. Sono stati raggiunti importanti successi nella costituzione delle forze armate, è stata fermata l’aggressione dell’Armenia contro l’Azerbaigian ed è stato avviato il processo di negoziati nella risoluzione del conflitto. Durante tutta la sua permanenza alla guida del paese, Heydar Aliyev ha dedicato una gran parte delle sue attività internazionali a questo conflitto, la cui soluzione, allora come oggi, non può prescindere dal rispetto dell’integrità territoriale dell’Azerbaigian e dall’abbandono da parte delle truppe dell’Armenia dei territori azerbaigiani occupati da oltre 20 anni.
Nella politica interna, durante il suo mandato molti furono i passi fatti dal paese nel rafforzamento delle istituzioni democratiche. Heydar Aliyev ha scelto la strada della creazione di uno stato legale e democratico in Azerbaigian. Nel1995 è stata adottata la Costituzione della Repubblica dell’Azerbaigian. Sono state approvate nuove leggi progressiste che hanno portato cambiamenti radicali nel sistema giudiziario del paese a seguito delle riforme realizzate. Fondata il 14 giugno 1998, la Corte costituzionale della Repubblica dell’Azerbaigian garantisce il primato della Costituzione dell’Azerbaigian e della libertà personale e i diritti di ciascuno e permette di rispettare nei sui procedimenti le norme democratiche e gli standard adottati dall’Europa e da tutto il mondo.
A partire dalla seconda metà del 1993, cambiamenti radicali hanno avuto luogo nella politica estera dell’Azerbaigian. In un primo momento l’Azerbaigian ha definito il suo posto nel sistema delle relazioni internazionali, le sue priorità a breve termine, le indicazioni e i principali contatti strategici con i paesi europei, gli Stati Uniti, i nuovi stati indipendenti, gli stati turchi e la Turchia, il mondo musulmano, l’Iran, l’Asia, l’Africa, il Sud America e la Russia. Uno dei risultati più importanti della politica estera condotta da Heydar Aliyev è stato l’affiliazione dell’Azerbaigian al Consiglio d’Europa e l’integrazione nella famiglia europea all’inizio del 2001. Tutto ciò ha contribuito a far emergere l’Azerbaigian come partner internazionale affidabile.
Il Paese avviò a partire dal 1996 una poderosa ripresa economica – si deve all’intuito e alla preparazione di Heydar Aliyev la riforma economica del paese, il suo divenire un’economia industriale caratterizzata dalla moderna tecnologia. A lui anche fa riferimento la “strategia petrolifera” del Paese, e la firma, nel 1994, del “Contratto del Secolo”. Anche oggi, mentre il paese ha avviato da anni una diversificazione economica, accelerata negli ultimi mesi, l’Azerbaigian continua a contribuire alla sicurezza energetica dell’Europa fornendo risorse energetiche tramite una rete di oleodotti e gasdotti strategici, tra cui il Baku-Tbilisi-Ceyhan. Durante questi anni l’Italia è stato il principale destinatario del petrolio azerbaigiano e sarà uno dei principali destinatari del gas dall’Azerbaigian grazie alla realizzazione del Trans Adriatic Pipeline, che nello stesso tempo farà dell’Italia un hub energetico per l’Europa. Tali risultati sono una conseguenza proprio della strategia avviata dal presidente Heydar Aliyev, e proseguita con successo dal presidente Ilham Aliyev.
L’Azerbaigian è un paese affascinante da visitare, e il suo popolo, caratterizzato da una profonda ospitalità, è un interlocutore gentile e preparato. Parlando con gli azerbaigiani di oggi, e anche con le giovani generazioni, si scopre come la figura di Heydar Aliyev sia apprezzata profondamente e sinceramente, e ricordata non solo nel giorno nel suo compleanno, ma in ogni occasione in cui si raccolgono i frutti dell’impegno di chi ha dedicato alla prosperità della sua nazione un’intera vita.