Liba. Il Libyan national army annuncia la liberazione di Derna entro 48 ore… e poi?

di Vanessa Tomassini –

Il generale Salem Alrvadi, comandante della sala operativa del Libyan National Army impegnata nelle operazioni militari a Derna, ha dichiarato che i gruppi terroristici estremisti hanno perso la loro forza, dopo che l’esercito ha distrutto le loro armi pesanti. Il comandante ha sottolineato che la resistenza ha cominciato a sgretolarsi e che le forze dell’esercito nazionale annunceranno la liberazione di tutta la città entro solamente 48 ore. Alrvadi ha poi spiegato che l’esercito sta cercando di evitare l’uso di armi pesanti all’interno della città, temendo per la sicurezza dei civili, non accennando tuttavia ai crimini di guerra di cui alcuni uomini di Khalifa Haftar sarebbero accusati dopo la diffusione di alcuni video che li vedrebbero malmenare ed insultare alcuni uomini a terra disarmati.
L’esercito è anche impegnato nel riprendere il controllo dei terminali petroliferi nella Mezzaluna, sottoposti ad un’inaspettata ondata di violenza dalla Tripolitania per opera delle milizie di Ibrahim Jahdran, ma di cui non è ancora chiaro chi sia il vero mandante. Il coinvolgimento straniero è ancora una volta tutt’altro che da escludere sebbene forse non a monte dell’attacco, fonti militari riportano di sorvolamenti francesi da Derna alla Mezzaluna e le stesse tempistiche in cui si sono verificati gli eventi potrebbero rappresentare un chiaro attacco al meeting di Parigi e al consenso verso le elezioni. Sono molti gli attori intimoriti dall’accordo, come ad esempio le milizie di Misurata, i Fratelli Musulmani, nonchè i gruppi estremisti come al-Qaeda ed Ansar al-Sharia e non ultimo il ministro della Difesa, Mahdi al-Barghathi, che gli uomini di Haftar vedono come un traditore e non a caso vecchio amico di Jehdran e capo delle Petroleum Facility Guard, che in passato è stato già accusato di contatti con i gruppi estremisti . In molti si chiedono che ruolo possa avere il ministro, già sospeso per la strage di Brak Shati, in un futuro di pace tra Haftar e Serraj. Non va dimenticato inoltre che, sebbene il Consiglio Presidenziale del Governo di Accordo Nazionale abbia negato qualsiasi responsabilità, Jahdran insiste nel sostenere di agire sotto l’autorità del Governo di Tripoli.
Dopo aver ripristinato la situazione nella Mezzaluna, abbiamo motivo di credere che l’LNA non si fermerà lì. Se gli uomini di Haftar dovessero considerare fallito l’accordo di Parigi, si rivolgeranno sicuramente verso Sirte e Bani Walid proseguendo così la sua espansione nella regione occidentale. Alcuni ufficiali dell’esercito hanno già confermato che entrambe le città sono state usate come base dagli autori dell’attacco ai terminali della National Oil Corporation. L’esperto, Mohamed Eljarh, ricorda anche su Twitter che Sirte ospita un’importante base aerea strategica, quella di Ghardabiya.