Libano. Macron vede il dimissionario Hariri, che presto rientrerà nel paese

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Il presidente francese Emmanuel Macron ha ricevuto ieri a Parigi l’ormai ex premier libanese Saad Hariri nel quadro di un intervento diplomatico volto a ricomporre l’affaire delle sue dimissioni.
Già nei giorni scorsi Hariri era intervenuto sulla tv libanese Future TV per smentire le notizie di un suo trattenimento forzato in Arabia Saudita, dove lo scorso 4 novembre aveva rassegnato in diretta al-Arabiya le sue dimissioni. In modo coatto, come riportato dal nostro giornale e documentato dalle immagini; in piena libertà, ha invece confermato l’ex premier.
Da allora Hariri non era più rientrato nel paese ed il presidente Aoun aveva dichiarato pubblicamente di non accettare le dimissioni date in tv, “aspetto che venga a consegnarle qui a Beirut”.
Dimissioni che sarebbero state date e seguito della nomina da parte dello stesso Hariri dell’ambasciatore libanese in Siria, Saad Zakhia, un’iniziativa che di fatto riconosceva il governo (sciita) di Damasco: la cosa non era andata giù all’erede al trono saudita Mbs (Mohammed bin Salman), che contro l’Iran e contro gli sciiti sembra abbia qualcosa in più del tradizionale odio sunnita.
Con il suo intervento Macron ha potuto sbrogliare, almeno in parte, la matassa ed Hariri ha annunciato il suo rientro nel paese nei prossimi giorni.
Per i suoi detrattori resta comunque un burattino nelle mani di Mbs, ma diversamente non potrebbe essere dal momento che proprio i sauditi finanziano lui, le sue attività politiche e quelle imprenditoriali della sua famiglia, nel quadro di una competizione in Libano con le influenze iraniane e il sostegno della Repubblica Islamica agli Hezbollah.