Libia. Al-Sisi, ‘pronti a intervenire’

di Mohamed Ben Abdallah

Il presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi, da sempre sostenitore del generale “di Tobruk” Khalifa Haftar, si è rivolto nel corso di una visita ad una base aerea egiziana ai piloti dicendo loro “siate pronti per qualsiasi missione, all’interno dei nostri confini o, se necessario, al di fuori”, con evidente allusione ad un eventuale intervento diretto in Libia contro il governo riconosciuto dall’Italia e dalla comunità internazionale di Fayez al-Serraj.
Il presidente egiziano ha poi precisato che “Ogni intervento diretto da parte dell’Egitto in Libia è diventato legittimo in linea con le risoluzioni del Consiglio di sicurezza e sulla base della richiesta dell’autorità legittima in Libia”, che per l’Egitto è Haftar, per quanto il generale abbia esautorato la Camera dei rappresentanti di Tobruk autoproclamandosi di fatto rais della Libia. Ha quindi aggiunto che la “linea rossa”, dopo la quale scatterebbe l’intervento egiziano, sarebbero gli attacchi a Jufra e Sirte, ancora in mano all’esercito di Haftar.
Al-Sisi sarebbe dunque disposto a scendere in modo diretto nel conflitto bellico dopo la controffensiva di Tripoli sostenuta dai militari turchi che in poche settimane ha vanificato la guerra di Haftar nella parte occidentale del paese.
D’altronde non è un mistero che l’Egitto, insieme agli Emirati Arabi Uniti ed all’Arabia Saudita, abbia sempre aiutato con forniture di armi e denaro Haftar facendosi beffa delle risoluzioni Onu, le stesse che oggi invoca al-Sisi.