Libia. Caos a Tripoli, assaltato il carcere del figlio di Gheddafi. Rappresaglia dell’Egitto a Derna

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Non si fermano le violenze a Tripoli, in Libia, dove in alcune parti della città continuano ad esservi scontri fra milizie rivali che fanno parte dell’insieme di sigle, anche di gruppi salafiti, che compongono il governo di unità nazionale.
Hachem Bishr, consigliere militare del governo di unità nazionale, ha riferito alla tv panaraba al-Jazeera che ieri i morti sarebbero stati oltre 50, “Almeno 17 combattenti sono stati uccisi sommariamente dai rivali nel distretto di Abu Salim”, giustiziati davanti alle moschee. Bishr ha anche riferito che civili si trovano intrappolati tra due fuochi, senza la possibilità di fuga.
Ieri una delle milizie collegate al governo di unità nazionale, la Brigata rivoluzionaria di Tripoli di Haitem Tajourica, ha preso d’assalto il carcere al-Habda di Tripoli, portando “in un luogo sicuro” alcuni prigionieri tra i quali vi sarebbero il figlio dell’ex dittatore libico, Saadi Gheddafi, e l’ex capo dei servizi segreti, Abdallah al-Senoussi.
Dal caos libico c’è anche da registrare la rappresaglia egiziana per la strage di cristiani copti avvenuta ieri a Minya: aerei egiziani nella notte hanno compiuto raid contro i mujahideen di Derna, gruppo locale che controlla la città e che ha sconfitto l’Isis. Il Consiglio della Shura di Derna ha tuttavia riferito che non sono stati colpiti obiettivi rilevanti.