Libia. Consiglio di Sicurezza Onu, ‘Il 17 dicembre non è una scadenza’

di Vanessa Tomassini –

Yasuhisa Kawamura, rappresentante permanente del Giappone presso le Nazioni Unite (Onu) e presidente del Consiglio di Sicurezza, ha spiegato che il 17 dicembre non rappresenta una data di scadenza per l’Accordo politico libico (Apl), né tantomeno per Fayez al-Serraj e il suo Governo di Accordo Nazionale.
L’Apl, meglio noto come accordo di Skhirat, era stato firmato il 17 dicembre 2015 in Marocco dai rappresentanti del Consiglio presidenziale di Tripoli e della Camera dei Rappresentanti di Tobruk, con la facilitazione delle Nazioni Unite, per cercare di raggiungere un Governo di unità nazionale.
In un comunicato stampa diffuso a margine del panel sulla Libia, il presidente Kawamura ha riaffermato ancora una volta “la sovranità, l’indipendenza, l’integrità territoriale e l’unità nazionale della Libia”. Ricordando che “a due anni dalla firma dell’Apl del 17 dicembre 2015, l’accordo resta ancora l’unica strada percorribile per mettere fine alla crisi politica libica e la sua implementazione resta la chiave per arrivare alle elezioni e mettere fine alla transizione politica”.
Il Consiglio di Sicurezza Onu ha confermato il suo pieno supporto al piano di azione dell’Alto Rappresentante della Missione di supporto in Libia, Ghassan Salamè, presentato a New York il 20 settembre scorso (http://www.notiziegeopolitiche.net/libia-salame-ce-intesa-su-confronto-per-modifica-accordi-di-skhirat/).
Ha poi ribadito l’urgenza che “tutti i libici raddoppino gli sforzi per lavorare uniti in uno spirito di compromesso e per abbracciare urgentemente un processo politico inclusivo e costruttivo”, sottolineando “che qualsiasi altro ritardo non farà altro che prolungare le sofferenze del popolo libico”. Per questo ha espresso apprezzamento per l’avviata organizzazione delle elezioni, in particolare per la registrazione degli elettori da parte della Commissione elettorale nazionale, incoraggiando la Camera dei Rappresentanti a “scrivere ed approvare una nuova legge elettorale” e l’adozione di una nuova Costituzione per la Libia. Infine il Consiglio di Sicurezza si è soffermato sull’importanza di “unificare e rafforzare le forze armate libiche sotto la supervisione dei civili” considerando positivamente la recente riunione al Cairo, che ha visto partecipare diversi ufficiali militari; escludendo con forza qualsiasi tipo di intervento militare nel paese nordafricano. In tal senso ha esortato tutte le parti a rispettare il cessate il fuoco, concordato da Haftar e al-Serraj, difronte al premier francese, Emmanuel Macron, lo scorso luglio. In questi giorni si vocifera movimenti rivoluzionari proprio per il 17 dicembre, sponsorizzati da chi vorrebbe da subito il cirenaico alla guida del Paese.