Libia. Derna sotto la morsa di Haftar, l’Alto Consiglio di Stato fa appello all’Unsmil

di Vanessa Tomassini

A fine ottobre dell’anno scorso la comunità internazionale era rimasta scioccata delle immagini dei cadaveri di donne e bambini, vittime di un misterioso raid aereo nella città di Derna, pubblicate in Italia da Notizie Geopolitiche in esclusiva. Oggi dopo 4 mesi da quell’evento la città si trova sotto la morsa degli uomini del generale KhalifA Haftar che minaccia la popolazione di nuovi attacchi per liberare alcuni luoghi considerati roccaforti degli islamisti. Mansour al-Hasadi, membro dell’Alto Consiglio di Stato, ha lanciato nelle scorse ore un appello per proteggere i civili e far rispettare il cessate il fuoco all’inviato speciale delle Nazioni Unite, Ghassan Salamè, informandolo dei recenti sviluppi.
Da qualche giorno gli uomini dell’operazione dignità si stanno radunando intorno a Derna nella Libia nord-orientale, continuando a bombardare gli ingressi della città dal fine settimana, avvertendo gli abitanti di evitare di frequentare i luoghi in cui si troverebbero alcuni gruppi terroristici. In un video di un discorso alla stampa del 25 agosto 2017 il generale Haftar, parlando dell’assedio di Derna, afferma che “Il blocco significa soffocamento. Non c’è medicina, non c’è assistenza medica, nessuna benzina, niente olio. Questi problemi, miei fratelli, li diciamo chiaramente. Abbiamo chiuso tutto finché non arriviamo ad un punto in cui non esiste più una soluzione”. Una dichiarazione molto grave per il diritto internazionale che vieta la fame dei civili e la loro privazione di beni indispensabili alla sopravvivenza. Lo Statuto di Roma prevede chiaramente che i civili debbano avere la possibilità di lasciare una città durante un assedio. Derna non sarebbe la prima città a sperimentare la forza del Libyan National Army, secondo Amnesty International durante un’operazione militare centinaia di civili, libici e stranieri, sono rimasti intrappolati nel quartiere di Ganfouda a sud-ovest di Bengasi e hanno sofferto di una grave carenza di acqua, cibo, forniture mediche e elettricità. Il 10 dicembre scorso l’LNA ha annunciato un cessate il fuoco temporaneo di sei ore per consentire l’evacuazione dei civili. Solo una manciata però sono riusciti a scappare.
Il presidente dell’Alto consiglio di Stato, Abdurrahman Sewehli, intervistato dal nostro giornale dopo il raid aereo Derna aveva già chiesto “l’aiuto del Consiglio di sicurezza Onu e della Cpi per prevenire l’insorgere di un clima di impunità” per i responsabili di crimini di guerra.