Libia. Haftar riprende il controllo dei centri petroliferi di Ras Lanuf e Sidra

Notizie Geopolitiche –

I militari del generale libico “di Tobruk” Khalifa Haftar sono riuscite a riprendere il controllo degli importanti centri petroliferi di Sidra e di Ras Lanuf, dopo che le milizie di Bengasi, sostenute dal governo di unità nazionale “di Tripoli”, li avevano conquistati il 3 marzo e consegnati alle “Guardie petrolifere”, gruppo un tempo autonomo ed oggi assorbito nella costellazione delle milizie che sostengono Fayez al-Serraj.
Dopo giorni di bombardamenti, iniziati domenica scorsa, i combattimenti di oggi hanno visto da parte “di Tobruk” l’impiego di 1.300 militari, ed ancora una volta  le autorità del governo “di Tobruk”, con a capo Abdullah al-Thinni, sono tornate a chiedere il supporto russo per la formazione dei militari e per la manutenzione degli equipaggiamenti e dei mezzi militari.
La Russia sta mantenendo un atteggiamento prudente sulla crisi libica, tant’è che, come ha riferito alla Ria Novosti il presidente della Camera dei Rappresentanti, Aguila Saleh Issa, “Mosca ha promesso di contribuire alla lotta contro il terrorismo”, una frase che vuol dire tutto e non vuol dire niente.
D’altronde il premier “di Tripoli” Fayez al-Serraj si è recato il 2 marzo a Mosca per bloccare le iniziative di Haftar, il quale aveva compiuto lo stesso viaggio nel giugno dello scorso anno proprio per chiedere armi ed il supporto militare.
Se proprio i russi non hanno messo lo scarpone in Libia, appare più probabile che qualche aiuto ai libici “di Tobruk” stia arrivando: ricognitori statunitensi hanno infatti individuato oggi in Egitto, paese alleato di Haftar, un aereo da trasporto russo e un grande drone russo in una base aerea nell’Egitto occidentale, vicino al confine con la Libia. Lo ha riferito la Cnn, ma va detto che potrebbe trattarsi anche di contratto che impiegano la tecnologia prodotta in Russia.
Con una nota gli ambasciatori di Francia, Italia, Gb e Usa hanno espresso “forte preoccupazione” per l’escalation di violenze nella mezzaluna petrolifera libica e chiedono la fine immediata delle ostilità. Lo si legge in un comunicato congiunto diffuso via Twitter dalle sedi diplomatiche. “Le infrastrutture, la produzione e i guadagni appartengono al popolo libico e devono rimanere sotto il controllo della Noc”, l’ente nazionale petrolifero libico.