Libia. Haftar sta bene, tornerà presto a Bengasi: il tweet di Unsmil accende gli animi

di Vanessa Tomassini

Su Twitter il canale della Tripolitania “Libya Observer” ha diffuso ieri sera l’ennesima notizia della morte del gnerale libico Khalifa Haftar in un ospedale di Parigi, citando non precisate fonti diplomatiche. Così, come sempre accade in questi casi, tutti i media main-stream ed in particolare quelli italiani hanno titolato, senza rifletterci troppo sopra, “Haftar è morto”. Chi citando fonti libiche, chi il Cnsiglio presidenziale, tutti più o meno convinti hanno iniziato a fare pronostici e sentire gli esperti provando perfino ad indovinare possibili scenari.
A rompere le uova nel paniere alle 22.23 è arrivato un altro cinguettio, forse più autorevole del Libya Observer, quello di UNSMIL, la Missione di Supporto in Libia delle Nazioni Unite, dichiarando che l’inviato speciale Ghassan Salamè ha comunicato telefonicamente “oggi” con il generale Khalifa Haftar. Così via ad un altro filone di polemiche: “ora UNSMIL è diventato portavoce di Haftar?”, scrive sul social network un giornalista libico. “La questione più importante qui non è Haftar stesso. Ma perché Ghassan Salamè parla con un ufficiale militare della situazione generale e politica in Libia? L’Onu riconosce Haftar come capo di stato? Alquanto bizzarro”, cinguetta da Manchester Ahmed Sewehli, figlio dell’ex presidente dell’Alto Consiglio di Stato. Insomma questa “smentita” delle Nazioni Unite non è piaciuta neanche un po’ e le domande incalzano: “se è vivo e parla con tutti, perché non manda un messaggio ai suoi sostenitori?” È divertente come tutti abbiano il suo numero e tutti lo chiamano”, e chi più ne ha più ne metta. Tutto sembrerebbe confermare quanto detto nei giorni scorsi dal suo entourage, l’uomo forte di Tobruk è stato poco bene durante dei viaggi diplomatici e a Parigi si è recato in una clinica, che deve restare sconosciuta per motivi di sicurezza, per degli accertamenti. Tesi confermata a Notizie Geopolitiche anche da Talal Abdullah al-Mayhoub, presidente della Commissione Sicurezza della Camera dei Rappresentanti di Tobruk che al telefono ci ha detto che “il generale è in buone condizioni, la sua salute è eccellente e non c’è alcun timore per la sua vita. La notizia è una delle tante menzogne dell’Islam politico. Haftar tornerà in Libia nei prossimi giorni per portare avanti le operazioni contro il terrorismo, in particolare nella città di Derna, roccaforte di al-Qaeda nel nord-Africa, è proprio questa la ragione dell’attacco violento contro il Generale da parte dei gruppi terroristici e le loro code della Fratellanza Musulmana”.
Alcuni comandanti dei suoi battaglioni ad ogni modo rassicurano: “anche se fosse morto e non lo è, non cambierebbe nulla. Continueremo a portare avanti le nostre operazioni e la Camera dei Rappresentanti sceglierebbe un altro ufficiale che vanti una grande leadership in grado di guidare il glorioso esercito libico”.