Libia. Il Consiglio di sicurezza sanziona trafficanti e contrabbandieri

di Vanessa Tomassini –

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha emesso giovedì sanzioni verso quattro libici e due cittadini eritrei per i crimini di traffico di esseri umani, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, furto e traffico di petrolio. La decisione del Consiglio di sicurezza prevede il congelamento degli assetti finanziari, dei conti bancari ed il divieto di viaggio per Ermias Ghermay e Fitiwi Abdelrazak, eritrei attualmente di stanza tra Tripoli e Sabrata, e per i libici Ahmad Omar al-Dabbashi, Musab Abu Qarin, Mohamed Kashlaf e Abdul Rahman al-Milad.
Al-Dabbashi, detto “lo zio” o “al-Ammu”, era balzato già da tempo agli onori della cronaca perché considerato il principale gestore dei viaggi nel Mediterraneo ed insieme con i i suoi fratelli si erano contesi con la 48ma brigata il terminal petrolifero di Mellitah, mentre Abdul Rahaman al-Milad sarebbe a capo di una unità della guardia costiera.
Secondo un’inchiesta della stampa internazionale, il clan Dabbashi avrebbe ricevuto 5 milioni di dollari dal governo italiano per interrompere i flussi migratori, informazioni da sempre negate dalla Farnesina ma di cui anche l’Europa aveva chiesto spiegazioni.