Libia. La delegazione della Camera dei Rappresentanti boicotta il dialogo a Tunisi

di Vanessa Tomassini

Il processo di dialogo libico, sostenuto dal rappresentante speciale Unsmil Ghassan Salamè, sembra subire una battuta di arresto. I delegati della Camera dei Rappresentanti (HoR) “di Tobruk”, giunti a Tunisi sabato 14 ottobre, per incontrare i rappresenti del Consiglio di Stato maggiore tripolino, hanno annunciato ieri di boicottare i loro avversari, dopo che questi hanno fatto richiesta di poteri legislativi e insistito affinché i nuovi membri del Consiglio di presidenza siano nominati in base alle liste dei partiti politici, piuttosto che per la loro provenienza geografica.
Abdussalam Nassiyah, capo del comitato di dialogo HoR, ha affermato in una dichiarazione alla televisione libica che “dopo giorni di riunioni abbiamo notato che la delegazione del Consiglio di Stato maggiore sta perdendo tempo, rifiutando di presentare proposte scritte sulle questioni controverse, mentre si focalizza su discussioni già risolte in passato”. Nassiyah ha aggiunto che il processo di dialogo, riprenderà soltanto quando gli avversari saranno disposti a fornire soluzioni scritte ai problemi in discussione.
Il Consiglio di Stato ha risposto con un comunicato, rilasciato nel tardo pomeriggio di ieri, di “essere pienamente in grado di fornire formule scritte alla Camera dei Rappresentanti sulle proposte avanzate dai membri della Camera, valutate positivamente”. Il Consiglio ha anche sottolineato la piena determinazione a portare avanti gli sforzi fatti fino ad ora, per raggiungere un accordo che metta fine alle sofferenze del popolo libico, rifiutando qualsiasi procrastinazione, boicottaggio ed interruzione che paralizzi il lavoro istituzionale e diplomatico in corso.