Libia. L’ambasciatore Perrone interviene alla Cnn dopo il report sul mercato degli schiavi

di Vanessa Tomassini

“È sconcertante per chiunque quello che abbiamo visto ed è assolutamente pazzesco che questo possa accadere al giorno d’oggi, ma devo dire che non so esattamente dove siano state riprese queste immagini, ma sicuramente non in centro città, non alla luce del sole. Questo reportage dimostra perfettamente che tipo di fenomeno disumano sia il traffico di esseri umani. Il tipo di abusi che quest’uomo perpetra sulle sue vittime lo dimostra”. Sono queste le parole dell’ambasciatore d’Italia a Tripoli, Giuseppe Perrone, durante il suo intervento all’emittente televisiva statunitense CNN, tornando a parlare di immigrazione e tratta di essere umani a seguito del reportage della stessa rete televisiva che ha documentato la vendita di migranti all’asta in Libia.
Alle domande incalzanti della giornalista, Becky Anderson su un’eventuale collaborazione italiana con alcune milizie libiche, responsabili dei traffici, Perrone ha spiegato che l’Italia supporta il governo di Accordo Nazionale per fermare le attività illegali, “Lavoriamo con la Guardia costiera, con la Marina e con tutte le forze libiche in grado di esercitare la loro autorità sul campo per combattere i trafficanti”. L’ambasciatore ha sottolineato la collaborazione tra l’Italia e le agenzie delle Nazioni Unite per migliorare le condizioni dei centri di detenzione migranti incoraggiando le attività dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) di rimpatrio volontario, ossia per offrire l’assistenza necessaria a quei migranti che decidono di far ritorno nei loro Paesi d’origine. “Lavoriamo nei centri per i migranti per migliorare la loro situazione, collaboriamo con l’Oim per facilitare i rimpatri volontari assistiti, partecipiamo con i libici alle inchieste per la repressione di questa orribile rete criminale”, ha precisato il diplomatico italiano. Proprio l’impegno del nostro governo, che ha rimesso in sesto la Guardia costiera libica, ha permesso di registrare un dato positivo: sono diminuite di 1.800 le morti in mare nel 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016. Non è molto, ma sicuramente è un piccolo passo che sta a dimostrare anche i piccoli progressi compiuti dalle autorità libiche, dal 2014 ad oggi, anche se la situazione resta difficile. Insomma l’Italia continua a lavorare, a migliorare le condizioni di vita del popolo libico e soprattutto a salvare vite, certi che – come si legge in un tweet della nostra ambasciata – “le azioni parlino più forte delle parole” (#ActionSpeakLouderThanWords).