Libia. Salamè (Unsmil) vede Moavero Milanesi, ‘l’Italia non può rimanere indifferente’

di Vanessa Tomassini

ROMA. Un “incontro estremamente positivo”. Così il ministro degli Affari Esteri italiano, Enzo Moavero Milanesi, ha definito il lungo colloquio di ieri con il Rappresentante speciale della Missione di Supporto delle Nazioni Unite in Libia, Ghassan Salamè. La Libia sembra essere, dall’insediamento del nuovo Governo, in cima all’agenda di politica estera italiana ed il capo della Farnesina ha spiegato che intende dargli priorità anche per il futuro “non solo nell’ interesse di una pacificazione di un’ area geografica a noi così vicina per tanti motivi, ma anche per le ripercussioni che una situazione non stabilizzata in Libia può avere sul nostro Paese, tanto a livello di questioni legate, come abbiamo visto in epoca più recente ai flussi migratori, quanto a livello degli interessi economici”.
Il ministro ha poi ribadito ancora una volta il pieno sostegno da parte dell’Italia all’action-plan delle Nazione Unite, sottolineando che “il lavoro che svolge il delegato delle Nazioni Unite ha tutto il nostro sostegno”. “Lavoriamo e lavoreremo – ha aggiunto – in maniera molto pragmatica insieme, tenendo ben chiari gli obiettivi di una Libia stabilizzata sicura ed unita”. L’Italia intende lavorare su “svariati snodi di difficoltà, cercando di affrontarli al meglio via via che si presentano, con quella flessibilità che sarà indispensabile come in tutte le situazioni complesse”.
Da parte sua Ghassan Salamè ha ringraziato il ministro Moavero Milanesi “per il tempo che ha dedicato alla Libia”, proseguendo che “per motivi geografici storici e culturali, l’Italia non può rimanere indifferente a ciò che avviene in Libia”. Il capo di UNSMIL ha auspicato sinceramente che il ministro “porti avanti questo impegno, basato su consultazioni e cooperazione reciproca, proprio per poter aiutare i nostri amici libici ad arrivare ad una situazione migliore di quanto non sia quella odierna, in termini di sicurezza, di benessere su base quotidiana, di una migliore protezione dei confini della Libia ed anche la possibilità di avere delle istituzioni politiche legittime”. Salamè ha poi spiegato che non è necessario guardare alla Libia come una minaccia e si è detto ottimista verso il futuro.
Durante la sua visita nella capitale, il delegato delle Nazioni Unite è stato ricevuto anche dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con il quale ha anche avuto un colloquio costruttivo e disteso, che ha riguardato l’attuale situazione del paese a livello politico, umanitario ed economico, ed in particolare l’attuale crisi della Mezzaluna petrolifera che rischia di mettere in ginocchio l’economia libica se non verranno trovate soluzioni condivise alla disputa per il controllo dei terminali e relative esportazioni, dopo la richiesta del Generale Khalifa Haftar, capo del Libyan National Army, di consegnarle alla National Oil Corporation (NOC) con sede a Bengasi, accusando le autorità di Tripoli di utilizzare i ricavati dalle vendite del petrolio per finanziare milizie e terrorismo.