Libia. Terminata la liberazione di Sirte. Numerosi jihadisti fatti prigionieri

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Libia combattenti grandeI militari regolari libici, cioè le forze del governo riconosciuto dalla comunità internazionale di Fayez al-Serraj, sono riuscite a prendere il controllo completo di Sirte, la città della Libia che era divenuta nel 2014 roccaforte dei jihadisti dell’Isis. Le ultime difese del Califfato sono cadute questa mattina e alcune decine di combattenti sono stati fatti prigionieri dopo essersi arresi.
Ci sono voluti sei mesi per liberare la città, che è uno dei principali porti del paese, e nei combattimenti hanno perso la vita centinaia di soldati: iniziata il 12 maggio, l’offensiva dei militari ha di poco preceduto quella dell’esercito “di Tobruk”, guidato dal potente generale Khalifa Haftar, il quale era riuscito ad ottenere ingenti forniture di armi e di mezzi dall’asse emiratino-egiziano al fine di colpire per primo e far pesare l’eventuale vittoria sul tavolo delle trattative in vista di una possibile conciliazione nazionale. Il governo “di Tobruk, frutto delle elezioni del giugno 2014, non ha aderito a quello di unità nazionale.
Al momento vi è presenza di jihadisti con proprie posizioni nell’area di Bengasi, ma molti che sono fuggiti si trovano nel sud del paese, nei pressi dei confini con l’Algeria e il Niger. Quest’area in realtà è terra di nessuno, percorsa da trafficanti di armi, droga ed esseri umani, ma anche rifugio di bande criminali, milizie islamiste e persino dell’ancien regime libico.