Macedonia. Zaev, ‘Formeremo un governo anche scavalcando la presidenza’

di Notizie Geopolitiche – 

Dopo aver accusato di tentato golpe il presidente della repubblica Gjorge Ivanov, il leader del Partito Socialdemocratico di Macedonia, Zoran Zaev, intervistato durante un talk show televisivo, si è scagliato contro il leader dei conservatori del Vmro-Dpmne (partito cui è iscritto Ivanov), l’ex premier Nikola Gruevski, il quale starebbe “fomentando una situazione di tensione politica per scampare alla giustizia”: Gruevski e molti funzionari del suo esecutivo, alla guida della Macedonia dal 2006 al 2016, sono infatti indagati per gravi reati di corruzione, avallati da dossier diffusi dal Sdsm.
Per impedire ai socialdemocratici di andare al potere, benché dopo le elezioni tenutesi nel dicembre dello scorso anno abbiano già dimostrato di disporre di una maggioranza parlamentare, il presidente Ivanov si è infatti rifiutato di affidare a Zaev l’incarico di formare un nuovo governo. Il capo dello stato ha infatti affermato di “non aver intenzione di permettere che vada al potere un esecutivo che possa minacciare l’integrità nazionale”; il Sdsm infatti, per ottenere la maggioranza dei seggi, ha siglato un’alleanza con i tre partiti rappresentanti la minoranza albanese residente in Macedonia, la quale viene accusata dai conservatori del Vmro-Dpmne di avere aspirazioni secessioniste.
Preso atto della situazione di stallo, Zaev ha quindi dichiarato che, se Ivanov non cambierà la propria decisione, la coalizione di maggioranza eleggerà autonomamente un governo, bypassando l’opinione della presidenza: “Conosciamo i loro piani, Gruevski sta tenendo in ostaggio la Macedonia per non rispondere alla legge, abbiamo l’appoggio di 67 parlamentari e di 700.000 cittadini, i quali sanno quale sia la verità”.
Questo atteggiamento di Ivanov è stato duramente stigmatizzato dai governi di Albania e Kosovo, i quali lo hanno accusato di razzismo ed intolleranza nei confronti della minoranza albanese, oltre che da Bruxelles la quale, tramite il proprio ministro degli Esteri Federica Mogherini ed il Commissario per l’allargamento Johannes Hahn, ha ribadito che questa situazione costituisce un grosso freno ai negoziati per l’ingresso della Macedonia nell’Unione Europea.