Macron aumenta l’impegno in Africa contro il terrorismo jihadista

di Francesco Cirillo

Il presidente francese Emmanuel Macron si appresta a rafforzare il proprio contingente militare nel Sahel con l’obbiettivo di combattere i gruppi terroristici che stanno sconvolgendo il Mali e gli altri paesi del cosiddetto G5 del Sahel (Mali, Mauritania, Burkina Faso, Niger e Ciad). Il prossimo 2 luglio avverrà il summit del G5 Sahel, che si terrà nella capitale maliana Bamako e a cui prenderà parte Macron. I paesi discuteranno le possibili strategie anti-terrorismo con cui combattere il gruppo dei Sostenitori dell’Islam e dei Musulmani (Jamaat Nusrat al-Islam wal-Muslimeen), nuova e pericolosa coalizione jihadista in cui sono confluiti a marzo 2017 Aqmi (al-Qaeda nel Maghreb Islamico), al-Mourabitoune (di Mokhtar Belmokhtar) e i salafiti del Fronte di Liberazione di Macina, i quali hano rivendicato l’attacco del 19 giugno al Campement Kangaba, resort di lusso della capitale maliana frequentato da occidentali. Il bilancio è stato di nove morti: tre civili, due soldati (uno maliano e uno portoghese della EUTMM, la European Union Training Mission Mali) e quattro terroristi.

I piani di Macron.
Il presidente francese si appresta a sbarcare a Bamako con un progetto ben preciso: lo stanziamento di fondi da parte delle Nazioni Unite e di quasi 50 milioni di dollari che verranno dall’Unione Europea per i G5 del Sahel, l’istituzione di un quartier generale in Mali e di una forza militare africana da 10mila uomini. Il piano prevede la regia francese nella regione, storicamente legata alla Francia per il trascorso coloniale. Macron vuole rafforzare l’impegno militare francese nell’Africa subsahariana dove sono attualmente dispiegati quasi 4mila militari sotto l’egida dell’Operazione Barkhane, iniziata nell’agosto del 2016 e guidata dal generale Xavier de Woillemont. Il centro operativo è situato nella capitale del Ciad N’Djamena, con basi operative a Gao (Mali) e Niamey (Niger).
Per aumentare l’impegno anti-terrorismo Macron pensa di potenziare il contingente fino a 5mila uomini con nuovi elicotteri, essenziali per attuare operazioni militari nei confronti dei miliziani jihadisti.
Parigi vuole riprendere il controllo della Françafrique, ritornata nel caos e che l’ultimo anno della presidenza Hollande non è riuscita a riordinare. Macron oltretutto sta progettando di incentivare l’impegno dei paesi africani per operare militarmente contro i miliziani islamici, gli attentati in Francia non faranno arretrare le forze e gli interessi di Parigi dall’Africa francese. Il generale Pierre de Villiers, capo di stato maggiore dell’esercito Francese, ha dichiarato a Le Monde che “le operazioni militari francesi hanno un’operatività che va dai quindici ai vent’anni”.