Malta. Daphne Caruana Galizia vittima di “una guerra contro lo Stato”

di Manuel Giannantonio –

Uccisa lunedì 16 ottobre con l’esplosione della sua autovettura, la giornalista e blogger maltese 53enne Daphne Caruana Galizia ha rivelato numerosi scandali di corruzione nella gestione politica dell’isola. Per i suoi detrattori era la blogger “dalla penna avvelenata”. La giornalista denunciava i traffici illeciti e i conti bancari off shore di Malta.
Bersaglio privilegiato della giornalista, Joseph Muscat, ha qualificato lunedì questo atto come “ una barbarie”, promettendo che non cesserà il lavoro finché “giustizia non sarà fatta”. “È una giornata nera per la nostra democrazia e la nostra libertà d’espressione”, ha aggiunto.
Lunedì, circa mezz’ora prima della sua morte nei pressi della sua abitazione nel nord di Malta, la giornalista, che secondo i media maltesi era stata oggetto di minacce, aveva postato sul suo blog che “la situazione è disperata”. Il sito, interamente in inglese, era seguito da 400mila persone. A volte, superava persino i giornali tradizionali locali come il The Sunday, Times of Malta e The Malta Independent, per i quali ha peraltro collaborato per diversi anni.
Oltre alle rivelazioni sulla corruzione, la giornalista investigativa se l’era presa anche direttamente con alcune personalità politiche come il capo dell’opposizione. Nata nel 1964 a Sliema, nel nord ovest di Malta, questa giornalista sposata e madre di tre figli, aveva fatto della denuncia del malaffare dell’isola. che ospita 70mila società off shore e le sedi dei grandi gruppi di gioco d’azzardo, il suo lavoro primario e fonte essenziale della sua ricerca investigativa. La scorsa primavera fu protagonista di una serie di scandali citati nel caso dei Panama Papers, implicando di fatto quello che sarebbe poi stato rieletto il primo ministro Joseph Muscat, accusato da lei di avere un contro off shore. La sua reazione fu diretta, “È la più grossa menzogna della storia maltese”. Tuttavia la polemica nata da queste rivelazioni provocò le elezioni anticipate in cui fu comunque rieletto.
Vicino all’opposizione per la quale fece campagna elettorale lo scorso maggio, Curuana Galizia non esitò ad attaccare di nuovo il leader della formazione, Adrian Delia, accusato di avere un conto off shore nel paradiso fiscale di Jersey.
“Wikileaks in una sola donna, così descrisse il magazine Politico questa donna coraggiosa, che fu nominata tra le 28 personalità che “muovono l’Europa”. Una descrizione che rappresenta uno straordinario complimento considerando la vastità di informazione investigative che il sito contiene. Lo stesso fondatore del sito, Julian Assange, ha promesso una somma di 20mila euro per informazioni relative ai suoi assassini.
Martedì il figlio della blogger ha accusato pubblicamente attraverso Facebook il governo di complicità nella morte di sua madre. Membro del Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi (ICIJ). Matthew Curuana Galizia ha accusato il primo ministro di aver riempito il governo di truffatori così come nella polizia e nei tribunali. “Ecco a cosa somiglia una guerra. Siamo in guerra contro lo Stato e il crimine organizzato indivisibile”. Lunedì sera migliaia di persone si sono riunite spontaneamente per rendere omaggio alla donna di fronte al tribunale della Valletta. Un giorno dopo la morte di Daphne la famiglia ha ottenuto che il magistrato che avrebbe dovuto dirigere l’inchiesta sull’assassinio fosse sostituito poiché anche lui bersaglio degli attacchi della giornalista.