Marocco. I cinesi di Haite investiranno a Tangeri 10 miliardi per la “Cité”

di Belkassem Yassine –

Il re del Marocco Mohammed VI ha presieduto al Palais Marchane di Tangeri la cerimonia di presentazione del progetto di creazione della città nuova “Cité Mohammed VI Tanger Tech” e della firma del relativo protocollo di intesa. La nuova città contribuirà alla rapida crescita delle attività economiche a Tangeri e in tutta la regione settentrionale del paese. Il progetto è il risultato di una politica economica di diversificazione e di partnership con vari paesi, tra cui la Cina, la Russia, l’India e diversi Stati africani.
Il protocollo di intesa è stato firmato da Mohamed Hassad, ministro degli Interni, Moulay Hafid Elalamy, ministro dell’Industria, Mohamed Yacoubi, wali della regione Tangeri-Tetuan-al-Hoceima, Ilyas Omari, Othmane Benjelloun, presidente de BMCE-Bank Of Africa, e dal presidente di Haite Li Biao.
Il progetto, portato avanti dalla regione al-Hoceima dal gruppo cinese Haite e BMCE Bank, consiste nel costruire un polo economico capace di generare 100mila posti di lavoro, fra cui un minimo di 90mila posti diretti per gli abitanti della regione.
Questa nuova città contribuirà in modo armonioso all’aumento rapido delle attività economiche di Tangeri e dn tutta la regione del nord del Regno.
Questo progetto implica l’installazione di 200 società cinesi che operano nella fabbricazione di automobili, nell’industria aeronautica, nella produzione di pezzi di ricambio per l’aviazione, di componenti d’elettronica, dei tessili e di macchinari vari.. Dopo 10 anni di attività l’investimento totale delle imprese nella zona raggiungerà 10 miliardi di dollari.
Il gigantesco Gruppo Haite, il cui settore storico è l’aeronautica, segue da vicino lo sviluppo della piattaforma industriale Boeing in Marocco. Se oggi il Marocco vende più automobili all’Europa che alla Cina, la vicinanza del mercato europeo e la Zona di Libero scambio euro-marocchina trasformano il Regno in una base ideale per le imprese cinesi.
Il progetto è il risultato della strategia di diversificazione dei partenariati attuata recentemente dal Marocco in particolare dopo le visite di re Mohammed VI in Cina, in Russia, in India ed in molti paesi africani, e punta a dare un impulso allo sviluppo che permetterà di dare una reale posizione al Marocco nella zona del Mediterraneo e africana.
Sarà quindi rafforzata la competitività dell’economia nazionale, pur stabilendo la regione nord come piattaforma economica sulla scala continentale ed internazionale. Tangeri, con la sua posizione marittima strategica, punta a diventare uno dei tre grandi hub economici mondiali con Shanghai e Panama.
Il paese nordafricano, nella sua politica di cooperazione africana sud-sud, vede rafforzata la propria posizione con il rientro nell’Unione Africana e nell’ormai prossima adesione all’Ecoeas.
Il presidente del gruppo Haite, Li Biao, ha sottolineato che “fra le destinazioni che si aprono agli operatori cinesi, il Regno del Marocco occupa una posizione di primo piano per la solidità”, ovvero per la stabilità politica e sociale del Marocco, con un’economia aperta sul mondo e già ben integrata nelle catene internazionali, consolidata dall’installazione di gruppi industriali mondiali in settori che esigono qualità e competitività. Tali peculiarità rendono il Marocco un ambiente d’investimento ideale per gli imprenditori cinesi. Per Biao, non è a caso la scelta di Tangeri: “è dovuta alla sua posizione geografica centrale, incrocio dei continenti, a 15 chilometri dall’Europa e con un’infrastruttura consolidata, cioè il porto Tanger Med e gli impianti connessi”.
Il ministro dell’Industria Moulay Hafid Elalamy ha precisato che la Repubblica Popolare Cinese ha sviluppato un “know-how” innegabile in materia di città industriali e di Smarts Cities.
Da parte sua il presidente de BMCE-Bank Of Africa, Othman Benjelloun, ha affermato che questo progetto contribuirà “alla rinascita della via della Seta, cara ai nostri partner ed amici cinesi. Questa strada passerà ormai da Tangeri e, a partire da questa terra, verso il resto del continente africano, l’Europa e l’America”.

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