Messico. Amlo vince, congratulazioni di Trump. Ma di mezzo c’è il “muro”

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Amlo, acronimo di Andrés Manuel López Obrador, ha vinto con oltre il 53 per cento delle preferenze le elezioni presidenziali in Messico, letteralmente stracciando gli avversari Ricardo Anaya (coalizione da destra a sinistra Pan, 22 per cento) e José Antonio Meade (candidato del governo uscente, 16%), i quali – cosa non scontata in America Latina – hanno già riconosciuto la sconfitta. “Meglio riconoscerlo subito”, ha esclamato Meade.
Amlo, che è leader della coalizione di sinistra “Morena” formata anche da Partito del Lavoro e dal Partito Incontro Sociale, ha impostato la campagna elettorale sulla lotta alla corruzione, sul mantenimento della tassazione attuale, sulla lotta alla povertà e alle diseguaglianze sociali: si tratta di un programma definito da più parti come populista, ma il nuovo presidente ha sempre fatto sue le istanze delle classi più deboli e degli indios, spesso dimenticati in quella che è una delle prime economie del continente. Lui stesso ha umili origini, è il primo degli otto figli di un contadino poi impiegato come vigilante della compagnia Petróleos Mexicanos ed è cresciuto in una zona rurale dello Stato povero di Tabasco.
Nonostante questo Amlo ha già fatto sapere di non voler buttare tutto all’aria, bensì di volersi interfacciare anche con gli Stati Uniti, un proposito che si scontra con quanto aveva dichiarato alla stampa l’ex ambasciatrice Usa in Messico, Roberta Jacobson, secondo cui “alcuni funzionari statunitensi sono molto pessimisti: se vince lui, accadrà il peggio”.
Il 64enne nuovo presidente ha comunque ricevuto un caloroso tweet di Donald Trump, “Congratulazioni a López Obrador per essere diventato il nuovo presidente del Messico. Sono ansiosissimo di poter lavorare con lui. C’è molto che può essere fatto per beneficiare a Stati Uniti e Messico!”.
Di mezzo c’è tuttavia il muro che il presidente Usa vuole costruire, magari proprio a spese dei messicani, e questa sarà una partita tutta da vedere.
Intanto Amlo ha già dichiarato che la sua prima lotta sarà alla corruzione, “la combatterò e la eliminerò”, “voglio “restare nella storia come un buon presidente”.