Migranti: Conte incontra Merkel, per la quale va salvaguardata la solidarietà europea

Ma è sotto pressione del ministro dell’Interno Horst Seehofer, che vuole i respingimenti.

di Elisabetta Corsi –

Dopo Macron per il premier italiano Giuseppe Conte è stata la volta della cancelliera Angela Merkel. I due si sono infatti incontrati a Berlino per discutere di politica europea e soprattutto della questione migranti, in un momento di difficoltà per la premier tedesca in quanto sul tema persiste una spaccatura nella Csu-Cdu. Oltre alla creazione di un fronte comune sull’accoglienza dei migranti e la riforma del trattato di Dublino, i due hanno affrontato altri temi tra cui la lotta alla povertà per la quale – riferiscono fonti governative – l’Italia chiederebbe fondi europei per coprire in parte il reddito di cittadinanza e scongiurare l’aumento dell’Iva senza sfondare il 3% del rapporto tra reddito e pil.
In conferenza la cancelliera ha dichiarato in tema di migranti “l’importanza della cooperazione a livello europeo e di una maggiore collaborazione con l’Italia”, anche perché, ha ribadito, “è stata lasciata sola”. Merkel si è quindi dimostrata “concorde riguardo la difesa delle frontiere e la lotta all’immigrazione clandestina”. Per Conte “La posta in gioco per l’Europa è enorme, governance e immigrazione devono essere un’occasione per un Europa più equa e che risponda ai bisogni dei cittadini”. Ha poi proseguito ribadendo che “Bisogna contrastare i traffici umani, fornendo aiuti alla Libia e l’Italia non deve rimanere sola”. “Servono soluzioni europee – ha insistito il premier -, senza innescare dinamiche bilaterali che rischiano di comportare la fine di Schengen”. Il proposito è quello di un approccio di misure solidali che comportino l’azione nei paesi d’origine e di transito per prevenire i traffici di esseri umani.
Nella compagine governativa tedesca c’è aria di tempesta, il ministro dell’interno Horst Seehofer ha dato un ultimatum alla cancelliera: se entro fine giugno non verrà data soluzione al problema della redistribuzione dei migranti tra i paesi dell’Unione Europea, procederà col rendere operativi i respingimenti. Merkel, che in passato ha certo le porte a oltre un milione tra profughi e migranti si trova ora messa alle strette dal suo alleato Csu, per cui ha garantito la risoluzione della questione entro due settimane, sia guardando agli interessi dell’Unione Europea che della Germania. Il termine ultimo è il vertice europeo del 28 e 29 giugno, dove i Visegrad daranno battaglia per respingere il piano di ricollocamento.
Il bavarese Seehofer, conservatore, è uno dei promotori della linea dura sui migranti, e già ha reso nota l’intenzione di disporre controlli della polizia bavarese ai confini e che da domani inizierà la discussione tra il governo federale e il Land della Baviera per il coordinamento degli alle frontiere. La cancelliera quindi si trova in piena crisi di governo e nelle sue mani il potere di tentare di sistemare le cose. La posizione di Merkel è quella di contrastare iniziative che possano minare la solidarietà europea, per cui la via maestra resterebbe quella di individuare accordi con i paesi maggiormente interessati, in particolare l’Italia, e con l’Unione Europea. Si farebbe così quadrato per obbligare i paesi che rifiutano di farsi carico dei migranti a fare la loro parte, a cominciare dall’Ungheria di Vitor Orban: la proposta della Commissione è quella di “multare” i paesi che non prendono parte l piano di ricollocamenti con 250mila euro persona respinta.
La cancelliera tedesca ha reo noto che presto vorrebbe organizzare un vertice per discutere della questione con i paesi direttamente più coinvolti dai flussi migratori, cioè Italia, Grecia e Austria, mentre Conte ha ribadito l’intenzione di arrivare al Consiglio europeo con la proposta condivisa con Francia e Germania di investire nei paesi del Nord Africa per consentire l’accesso solo ai veri rifugiati attraverso hot-spot.