Albania. Missioni imprenditoriali italiane a Tirana

di Domenico Letizia *

Possiamo riassumere la visione dell’Albania come quella di un paese che guarda al mercato libero e alla Casa europea. Nel paese infatti sono state quasi interamente completate sia le piccole che le grandi operazioni di privatizzazione dei settori strategici, e nel perseguire gli obiettivi di crescita il governo ha dovuto rivedere la politica fiscale istaurando maggiori garanzie per gli investitori esteri e con un conseguente aumento delle spese, dovuto soprattutto ai grandi interventi realizzati nelle infrastrutture. In questo settore permangono seri disagi legati all’inadeguatezza della rete stradale e ferroviaria, nonostante gli investimenti in tali segmenti costituiscano una percentuale importante del bilancio pubblico nazionale. Problematica rimane ancora la situazione del sistema elettrico nazionale, caratterizzato da una rete infrastrutturale non in grado di sostenere le esigenze del rapido sviluppo economico del Paese.
L’Italia riveste un ruolo preponderante nella realtà economica albanese, con prospettive interessanti per i nostri operatori. L’Albania è stata protagonista di uno dei più grandi eventi economici degli ultimi anni in rapporto alle opportunità di investimento nei Balcani e nel paese delle aquile: il “Tirana Business Matching 2017”. L’evento è stato organizzato dalla Camera di Commercio di Tirana in collaborazione con la società “Italian Network”, presieduta dal pugliese Roberto Laera. L’obiettivo cardine dell’evento è stato quello di facilitare incontri di lavoro tra investitori stranieri, soprattutto italiani, e imprenditori albanesi, attirando così gli investimenti esteri diretti e numerose opportunità di progettualità economica. Nel 2016 l’Italia è risultata detenere il 36,77% di share dell’interscambio commerciale complessivo dell’Albania, in lieve aumento rispetto al dato 2015 (36,64%). L’interscambio tra Italia ed Albania nel 2016 è ammontato a circa 2,2 miliardi di euro. L’Italia è nettamente il primo cliente dell’Albania, con il 54,57% di quota del volume delle esportazioni, in aumento rispetto al 2015 (50,87%); è anche il primo fornitore dell’Albania, con il 29,28% di share del volume delle importazioni, in lieve diminuzione rispetto al dato 2015 (30,29%). Nei primi 5 mesi del 2017, il dato dell’interscambio tra Italia ed Albania fa già segnare un significativo +7,1% rispetto all’analogo dato del 2016, che conferma il trend in continua ascesa di questo indicatore. Secondo i dati del 2016, dopo l’Italia, di gran lunga primo partner commerciale, figurano la Germania (7,69%), la Cina (7,06%), la Grecia (6,90%), la Turchia (5,89%) e il Kosovo (2,72%). In generale l’economia albanese offre notevoli prospettive per gli investitori stranieri nel settore energetico, nonostante il quadro di riferimento normativo non sia ancora perfettamente definito.
La forte attenzione del governo albanese verso la tematica energetica e l’interconnessione elettrica tra il mercato balcanico e l’Italia, che sarà assicurata attraverso l’elettrodotto che Terna sta realizzando in Montenegro, spingono ad essere ottimisti sulle ulteriori prospettive di sviluppo del settore. Un’ulteriore opportunità per le nostre imprese sarà senz’altro costituita dalla realizzazione del tratto albanese del Trans Adriatic Pipeline (TAP), che prevede la costruzione di un gasdotto destinato al trasporto del gas azero del giacimento dello Shaz Deniz alle coste italiane attraverso la Grecia e, per l’appunto, l’Albania, e che nel corso del 2017 entrerà nella sua fase di completamento degli investimenti. Nel 2017 gli investimenti per il gasdotto Transadriatico in Albania si attestano ad un valore di circa 400 milioni di euro, ha recentemente dichiarato il direttore generale di Tap Albania, Shkelqim Bozgo. Secondo Bozgo la costruzione del gasdotto Tap è entrata in una nuova fase ed è previsto un investimento nel progetto pari al 4 per cento del Pil dell’Albania. Il direttore generale di Tap ha sottolineato che si tratta del più grande progetto realizzato nell’economia albanese, e dovrebbe mantenere il trend di sviluppo anche nei prossimi anni raggiungendo un valore totale di 1,5 miliardi di euro di investimenti. Secondo quanto evidenziato da Bozgo, nel 2020 il Tap sarà pronto per il trasporto in Europa del gas proveniente dai giacimenti di Shah Deniz in Azerbaigian. La stampa locale riferisce che attualmente sono 1.800 le persone impiegate in Albania per la realizzazione del progetto energetico, grazie al quale si attende un aumento del Pil albanese di 150 milioni di euro. Ulteriori opportunità di investimento anche per le imprese italiane. Oltre a quello energetico, un altro settore di grande interesse in un’ottica di medio-lungo periodo è l’agricoltura, che il governo sta cercando negli ultimi anni di rilanciare, senza dimenticare settori importantissimi,quali quelli legati al rimodernamento delle infrastrutture e delle telecomunicazioni. I lavori del Tirana Business Matching 2017, hanno permesso a numerose imprese italiane di poter relazionare e sviluppare business con i partener albanesi. Grazie al lavoro di Coordinamento di Italian Network e della Camera di Commercio di Tirana, presieduta da Nikolin Jaka, le imprese italiane Nike Web, Caricom, Devern, Anty, Dicosola, Puglia meccanica, Rete italian Rent e le imprese albanesi Halalint, CVBF, PCM consulting e EON Group hanno avuto la possibilità di potersi confrontare con gli imprenditori e le istituzioni di Tirana, nel tentativo di comprendere le potenzialità del mercato balcanico e innescare progettualità d’investimento con le istituzioni pubbliche di Tirana.

* Ha partecipato come Responsabile alla Comunicazione alla missione imprenditoriale svoltasi a Tirana.