Montenegro. Oggi al voto, favorito Dukanovic

di Elisabetta Corsi

Urne aperte oggi in Montenegro per l’elezione del nuovo presidente. Il favorito è Milo Dukanovic, 56 anni, che spera di ottenere il 50% dei voti senza dover arrivare al ballottaggio, forte dei sondaggi che lo danno al 50.6% delle preferenze.
Dukanovic è stato premier per ben sei volte e presidente dal 1998 al 2002; nel 2006 è stato a capo dello schieramento separatista e promotore del referendum sull’indipendenza dall’Unione Serba; dal 2016 è leader del Partito Democratico dei Socialisti, subito dopo le elezioni parlamentari funestate da un tentato golpe e dal tentativo di ucciderlo ad opera di militanti filorussi. Il leader è stato fautore dell’entrata del paese nella Nato e se eletto contribuirà a portare il paese nell’Unione Europea, obiettivo previsto per il 2025 ma che potrebbe essere portato a “entro 5 anni”.
A sfidare Dukanovic vi sono altri sette candidati tra cui Mladen Bojanic, ex parlamentare, economista e fermamente contrario all’entrata del paese nella Nato. Secondo i sondaggi avrebbe il 35,5 % delle preferenze, quindi arriverebbe dietro al favorito Dukanovic. Mladen Bojanic è sostenuto da Montenegro Democratico, Partito Socialista del Popolo e Azione Unita per la Riforma. Vi è anche la prima donna a candidarsi come presidente, Draginja Vuksanovic, sostenuta dal partito Socialdemocratico. Secondo i sondaggi potrebbe ottenere l’8% dei voti.
Tema portante della campagna elettorale è stata la lotta alla sempre più diffusa criminalità organizzata in un paese dove è in corso una vera e propria guerra tra bande criminali per il controllo dei traffici di armi e di droga, una situazione che si traduce con attentati e sparatorie nelle strade. Lo stesso Dukanovic è stato in passato chiamato a rispondere in Italia per traffico di sigarette verso la Puglia.
Vi sono poi criticità emerse in questa campagna elettorale, come lo scandalo di molte firme false per sottoscrivere le candidature e la censura dei media, sia dovuta a pressioni esterne che a scelte interne, fattore questo che fa del Montenegro uno dei paesi con meno libertà di stampa al mondo. Un esempio è dato proprio dal favorito, che non si è presentato a nessun dibattito televisivo con gli altri candidati.
Dukanovic ha dichiarato di essere sceso nuovamente in campo non per interessi personali ma per il bene del Montenegro, ossia consolidare la strategia filo-occidentale con lo slogan “Per un Montenegro stabile e prospero”. Non vi sono molte opzioni per gli elettori, o votare lui oppure gli schieramenti filorussi e filoserbi.