Nell´era del business, del benessere e della globalizzazione, dovremmo star meglio

di Francesco Alfiero –

Correva l´anno 2006 quando, in massa, i camici bianchi tedeschi incrociavano per la prima volta le braccia in ogni angolo del Paese dopo più di un trentennio di diligente operato; allora, un pomeriggio, mentre passeggiavo per il centro di una piccola cittadina a me cara della Germania centro-occidentale, situata a ridosso del fiume Reno, mi accadde di imbattermi in un manipolo di uomini e donne in bianco che, lasciati i loro ambulatori abbandonati a se stessi, come avevano fatto anche molti dei loro colleghi di interi reparti ospedalieri, ora in piazza misuravano la pressione, facevano visite gratuite, chiacchieravano persino con cittadini e turisti lamentandosi di turni ed orari di lavoro massacranti, a loro avviso non proporzionati agli stipendi. I manifestanti denunciavano inoltre che condizioni simili potessero incidere in ultima istanza sulla qualità stessa del loro lavoro: è facile immaginare ad esempio a che cosa demotivazione e stanchezza possano portare nel corso di un complesso intervento chirurgico
Oggi, a sei anni di distanza da allora, da profano cittadino mi verrebbe da pensare che alcuni di questi specialisti possano tirare un sospiro di sollievo. Sì perché, se è vero che la Germania resta tendenzialmente un fiore all´occhiello nel mondo anche nel campo sanitario, è altresì vero che gran parte della viziata classe media tedesca nota nel proprio Paese un progressivo declino di questo settore rispetto anche a solo un decennio fa.
A tale proposito, la prima pagina di Der Sonntag in Freiburg tratta del servizio di pronto soccorso “merce sempre più pregiata” anche nel sud dello stato federale tedesco del Baden-Württemberg, e riporta l´esempio del distretto di Waldshut-Tiengen, dove la riforma è già realtà: “il topo di campagna”, cittadino di provincia più periferico che sta male durante il weekend oppure nei giorni festivi, per arrivare al pronto soccorso ha davanti a sé la bellezza di un calvario di venti chilometri. A quanto pare, anche qui ci si adegua a certi altri partner dell´Eurozona: chi paga l´affitto in città è più avvantaggiato di chi ha una casa in campagna, e chi è meno infermo o ha magari i parenti che lo accompagnano al pronto soccorso, forse si salverà! Con la razionalizzazione degli ambulatori medici e l´accorpamento del pronto soccorso al mitico ospedale tuttofare alla E.R., i medici potranno lavorare di meno ed essere più produttivi! In effetti, anche chi ha battuto la testa spesso si accorge che l´assicurazione sanitariaia oggi non basta per essere sicuri di restare sani, e comprende anche che per avere medici sempre più rilassati e dunque più produttivi, il dovuto aumenta di pari passo alla qualità di vita! In effetti, lasciano ben sperare gli scandali di quest´estate riguardo ai trapianti di organi presso le cliniche ospedaliere universitarie di Gottinga e Ratisbona!
Credo che dovrei tornare alla mia cittadina per vedere se il dottore è ancora in piazza a protestare per l´altra questione a quanto pare sempre attuale: l´aumento della sua parcella. Ma aspetta aspetta, ciò mi suona familiare: non stanno battendo il chiodo anche i farmacisti su tal argomento in questi giorni? Ma … si sono messi tutti d´accordo questi qui o cosa?