Nicaragua. Proteste contro Ortega, ancora vittime: 260 in tre mesi

Notizie Geopolitiche –

Non si fermano le proteste antigovernative in Nicaragua, ed anche oggi quattro poliziotti e un manifestante sono rimasti uccisi durante scontri a Morrito, nel sudest del Paese. Da quanto si è appreso gli scontri si sono acuiti quando i manifestanti hanno marciato in prossimità di un commissariato di polizia.
Arriva così a 260 i morti il bilancio di tre mesi di proteste contro la riforma pensionistica e la collegata riduzione degli assegni minimi, e contro il presidente sandinista Daniel Ortega (Fsln, Fronte Sandinista di Liberazione nazionale), al potere dal 2007 ma che è stato presidente anche dal 1990 al 1995, il quale è accusato di aver ricevuto soldi dall’estero, almeno 40 milioni al mese per 10 anni, per garantire a sé e alla famiglia, dove la moglie e vicepresidente Rosario Murillo rivestirebbe un ruolo primario nella repressione, il sostegno di parte della popolazione attraverso l’acquisto di voti, il finanziamento di gruppi paramilitari ma anche della polizia e di iniziative universitarie controverse, come la possibilità di accesso agli esami solo per gli studenti dichiaratamente sandinisti. Denaro verrebbe usato anche per garantirsi l’appoggio dell’esercito, come pure per controllare i mezzi di informazione, oggi all’85 per cento sotto lo stretto controllo dei figli del presidente.
Affermando di riconoscere il ruolo di mediazione esercitato dalla Chiesa cattolica nella crisi, Guterres “ha esortato tutte le parti a rispettare il ruolo dei mediatori, ad astenersi dall’uso della violenza e ad impegnarsi pienamente a partecipare al dialogo nazionale al fine di ridurre le violenze e trovare una soluzione pacifica all’attuale crisi”.
Fino ad oggi i tentativi di mediazione portati avanti dai vescovi non hanno tuttavia sortito effetto.
La maggior parte delle vittime sono giovani al di sotto dei 25 anni, soprattutto studenti.