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I risultati parziali del voto di ieri stanno indicando la riconferma al potere di Daniel Ortega, il quale si è potuto ricandidare alla presidenza dopo che nel 2014 è stato eliminato attraverso una modifica della Costituzione il limite di due mandati.
Il sandinista Ortega, che ha 70 anni, è molto amato dalla fascia più disagiata della popolazione, ma nel complesso il paese ha saputo rafforzare la propria economia grazie alle riforme ed agli interventi introdotti da Ortega.
La moglie Rosario Murillo, che è stata portavoce del governo, lo affiancherà con il ruolo di vicepresidente, cosa che potrebbe rappresentare il trampolino di lancio per una futura candidatura alla presidenza.
Se la sinistra festeggia, le opposizioni sono sul piede di guerra e parlano di “elezioni farsa”. La leader del Fronte ampio per la democrazia, Violeta Granera, ha denunciato brogli ed ha detto spiegato che l’affluenza reale è stata inferiore al 30%, cosa che a suo giudizio mostra “un elevato livello di ribellione civica”. Vi è stato anche il caso di un seggio incendiato in segno di protesta contro il progetto della costruzione, con investimenti cinesi, un canale alternativo a quello di Panama.
Le autorità hanno parlato di consultazione elettorale condotta complessivamente con ordine, ed Ortega ha dichiarato che “E’ un voto per la pace, per la sicurezza del popolo nicaraguense”.
