Nigeria. Rilasciate 82 delle 276 ragazze rapite dal Boko Haram nel 2014 a Chibok

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I jihadisti del Boko Haram hanno rilasciato oggi 82 delle 276 ragazze rapite il 14 aprile 2014 presso una scuola femminile di Chibok, nella Nigeria nord-orientale.
Lo scambio con prigionieri detenuti nelle prigioni nigeriane è avvenuto grazie alla mediazione della Croce Rossa presso la frontiera tra la Nigeria e il Camerun, dove l’organizzazione jihadista si è ritirata a seguito dell’azione dell’esercito negli stati nordorientali di Adamawa, Yobe e Borno, supportato da truppe e mezzi di Ciad, Niger, Benin e Camerun.
Già nell’agosto dello scorso anno il Boko Haram aveva diffuso un video con il quale chiedeva la liberazione dei loro prigionieri in cambio di una cinquantina delle 276 ragazze, ma solo oggi si è potuti arrivare allo scambio, per cui le studentesse, dopo essere state visitate da medici, sono state trasferite prima a Maiduguri e poi ad Abuja.
Il sequestro delle ragazze era stato all’origine di “Bring Back Our Girls”, un movimento mondiale che chiedeva la loro liberazione, ma in realtà il rapimento delle studentesse di Chibok non è stato l’unico caso del genere, in quanto i jihadisti del Boko Haram hanno rapito anche numerose altre scolaresche trasformando gli studenti in combattenti e le ragazze in schiave e in mogli.
La guerra del Boko Haram è iniziata nel 2009 per la secessione degli stati nordorientali del Borno, Adamawa e Yobe: i jihadisti si sono espressi in una guerra fatta degli eccidi di intere popolazioni di villaggi e di un’aspra guerra con l’esercito.
Il Boko Haram era fino al 2015 alleato degli al-Shabaab somali e quindi rientrava nella rete di al-Qaeda, ma poi ha aderito allo Stato Islamico di Abu Bakr al-Baghdadi: lo stesso “Califfo” ha individuato lo scorso anno il nuovo leader del gruppo in Abu Musab al-Barnawi, in sostituzione di Abubhakar Shekau, il quale aveva addirittura annunciato in un video la resa del Boko Haram.
Shekau sarebbe poi rimasto ucciso in un raid dell’aviazione nigeriana presso il villaggio di Taye, nella foresta di Sambisa dello stato del Borno.