Nigeria. Strage del Boko Haram, 19 morti. Ieri attaccato un villaggio, 36 morti a Perani

di Bessem Ben Dhaou –

Tre donne kamikaze si sono fatte esplodere a Maiduguri, capitale dello stato nord-orientale del Borno, uccidendo almeno 18 civili e un militare. Il fatto è avvenuto nell’affollatissimo mercato del pesce situato in periferia della città, ed i feriti dell’azione terroristica, certamente del Boko Haram, sarebbero una sessantina.
La guerra del Boko Haram è iniziata nel 2009 per la secessione degli stati nord-orientali del Borno, Adamawa e Yobe: i jihadisti si sono espressi in una guerra fatta degli eccidi di intere popolazioni di villaggi e di un’aspra guerra con l’esercito.
Il Boko Haram era fino al 2015 alleato degli al-Shabaab somali e quindi rientrava nella rete di al-Qaeda, ma poi ha aderito allo Stato Islamico di Abu Bakr al-Baghdadi: lo stesso “Califfo” aveva individuato nel 2016 il nuovo leader del gruppo in Abu Musab al-Barnawi, in sostituzione di Abubhakar Shekau, il quale aveva addirittura annunciato in un video la resa del Boko Haram.
Shekau sarebbe poi rimasto ucciso in un raid dell’aviazione nigeriana presso il villaggio di Taye, nella foresta di Sambisa dello stato del Borno.
Il gruppo terroristico è comunque stato severamente ridimensionato rispetto agli anni passati grazie all’intervento militare di una coalizione che ha visto impegnate nei tre stati interessati dal Boko Haram le forze di Nigeria, Ciad, Niger, Camerun e Benin.
In Nigeria le violenze non sono tuttavia monopolio del Boko Haram, dal momento che un po’ ovunque vi sono gruppi di ogni estrazione che combattono per i più disparati motivi, dal Movimento per l’Emancipazione del Delta del Niger ai gruppi di pastori che si contendono i pascoli ai gruppi etnici in lotta da sempre.
Ieri almeno 36 persone sono rimaste uccise in un attacco al villaggio di Perani, nello stato nord-occidentale di Zamfara. Gli inquirenti ritengono che alla base di quanto accaduto vi siano conflittualità tra gruppi di agricoltori e di pastori.