Nucleare iraniano: l’italiano Aparo a capo degli ispettori. Mogherini, in corso ‘comportamenti da bulli’

di Enrico Oliari

L’ingegnere nucleare italiano Massimo Aparo, direttore dell’Ufficio di verifica sul nucleare iraniano, è stato nominato dal direttore dell’Aiea (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica), il giapponese Yukiya Amano, a capo degli ispettori per la verifica del rispetto del Jpcoa da parte dell’Iran.
La nomina di Aparo avviene dopo che il finlandese Tero Varjoranta ha rassegnato le proprie dimissioni, un gesto per il quale non sono state fornite motivazioni ma che è da leggersi in dissonanza con l’annuncio degli Usa di uscire dall’accordo del “5+1” (Jpcoa), firmato nel 2015 da Russia, Cina, Usa, Francia, Gb + Germania.
Donald Trump, e prima ancora di lui il premier israeliano Benjamin Netanyahu, insiste sul fatto che gli iraniani stanno lavorando alla bomba atomica, mentre gli ispettori dell’Aiea, guidati dal 2013 proprio da Varjoranta, continuano a produrre rapporti che indicano il pieno rispetto da parte della Repubblica Islamica di quanto stabilito.
Da Firenze, dove si trovava per la conferenza sullo “Stato dell’Unione”, la Pesc Federica Mogherini ha ieri lanciato un allarme affermando che “Tutti concordano su un fatto: se domattina l’accordo non ci fosse più ci sarebbero conseguenze disastrose. Dobbiamo fare tutto quello che possiamo per mantenerlo”. Ha quindi spiegato che “Il Medio Oriente di una cosa non ha bisogno, di una corsa agli armamenti nucleari. Come europei siamo determinati a mantenere tutti gli impegni presi e a fare in modo che tutte le parti coinvolte lo facciano”. “Nessun Paese da solo – ha insistito – può disfare l’accordo o distruggerlo”.
Per l’Alto rappresentante per la Politica estera Ue sono “comportamenti da bulli” quelli che mirano a “distruggere quello che si è costruito da tempo. Dobbiamo dedicare tutte le energie a distruggere il vecchio ma anche a costruire il nuovo. Le soluzioni si trovano solo nell’arte del compromesso, dove entrambe le parti vincono”.
Dura sull’atteggiamento di Donald Trump anche la premier Angela Merkel, la quale non si è fatta convincere al recente incontro alla Casa Bianca. Per la cancelliera infatti l’uscita dall’accordo da parte degli Usa rappresenta un”motivo di grande preoccupazione e un fatto deplorevole”, e “non e’ nemmeno giusto che un accordo su cui si è convenuto, sul quale si è votato al Consiglio di sicurezza dell’Onu e si è raggiunta l’unanimità, poi si possa abbandonare in maniera unilaterale”. Si tratta di un modo di fare che secondo Merkel “ferisce la fiducia nell’ordine mondiale”.
Ed anche oggi da Assisi, dove ha ricevuto la Lampada della Pace, Merkel ha rimarcato che “Dopo l’uscita degli Stati Uniti dall’accordo sul nucleare la situazione è ancora più tesa. Seguiamo gli eventi tra Iran e Israele, tenendo conto che la sicurezza di Israele fa parte della ragion di stato tedesca”.