Nuove proposte per l’agricoltura in Albania

di Domenico Letizia *

Si torna a discutere di agricoltura in Albania dopo i recenti risultati di uno studio condotto sulla produzione cerealicola nel paese delle aquile. La produzione dei cereali nel 2016 è aumentata a 698.400 tonnellate. Le notizie sono state fornite da un rapporto recentemente pubblicato dall’Istituto di Statistica, sottolineando un aumento dello 0,4 per cento rispetto al 2015. Secondo l’ultimo rapporto sull’agricoltura, il distretto di Fier ha raggiunto il più alto livello di produzione di cereali con 156.530 tonnellate, seguito dal distretto di Elbasan con 98.535 tonnellate e Korca con 88.451 tonnellate. L’agroindustria rappresenta il 6% di tutte le esportazioni ed il 17% delle importazioni e l’Italia si posiziona come partner fondamentale di questo interscambio. Il 43% del totale delle esportazioni agroalimentari è diretto verso l’Italia, mentre ben il 49% dei prodotti agroalimentari viene importato dall’Italia. I terreni agricoli rappresentano in Albania circa il 24% della superficie totale e possono essere genericamente divisi in tre zone, quella costiera che costituisce il 44% delle terre coltivabili, quella collinare nella parte centrale, che costituisce il 37% e che offre possibilità d’allevamento, ed infine la zona montana per un restante 19%, con possibilità nell’ambito della frutticoltura.
L’Albania, disponendo di un terreno fertile, di un clima mite e di ingente massa idrica avrebbe le caratteristiche ideali per diventare un produttore agricolo importante nella regione balcanica. La sua geomorfologia e la varietà del terreno contribuiscono alla biodiversità ed alla produzione di prodotti sani e di qualità, mentre la lunga tradizione agricola e la popolazione relativamente giovane rendono di più facile accesso l’introduzione e l’adozione di nuove tecnologie. Nonostante gli enormi progressi, la modernizzazione del settore necessita di grandi sforzi.
Le sfide ancora aperte sono quelle delle infrastrutture carenti, delle limitazioni di mercato e del limitato accesso al credito. Una delle più importanti carenze strutturali che caratterizzano il settore è l’alto numero di piccole e frammentate aziende agricole, caratteristica che comporta elevati costi di produzione e scarsa competitività. Questa debolezza potrebbe essere superata tramite l’organizzazione di produttori e la creazione di associazioni e cooperative, il che consentirebbe di rafforzare la posizione degli agricoltori nella catena alimentare e di ottenere migliori profitti. Al fine di migliorare il settore agricolo e rurale si rendono necessari sia investimenti governativi che privati, migliorare la sicurezza alimentare ed il controllo della qualità, la promozione delle esportazioni, il perfezionamento delle tecniche di produzione e le infrastrutture rurali, devono essere incoraggiati al fine di aiutare il Paese ad accrescere la sua competitività, a guadagnare credibilità e ad accedere ai mercati europei. L’Italia si è schierata con forza a fianco delle autorità albanesi nella sfida per trasformare il Paese in un grande produttore agricolo, tanto che recentemente il governo italiano ha lanciato il “Programma per la modernizzazione del settore agricolo albanese”, per un totale di 10 milioni di euro, allo scopo di facilitare l’adozione del quadro normativo europeo nel settore agricolo.

* Analista dell’Istituto di Ricerca di Economia e Politica Internazionale (IREPI).