Palestina. Firmato al Cairo l’accordo tra Hamas e al-Fatah

Notizie Geopolitiche –

Nel quadro degli accordi di riconciliazione al fine di trovare unità tra i palestinesi, i rappresentanti di Hamas e di al-Fatah si sono trovati oggi al Cairo per mettere nero su bianco il passaggio dell’amministrazione della Striscia di Gaza all’Anp.
Già lo scorso 18 settembre Hamas aveva sciolto il suo apparato direttivo consentendo quindi ad Abu Mazen, leader palestinese e di al-Fatah, di assumere il controllo dell’amministrazione della Striscia e, per dare un segnale concreto delle intenzioni, il 3 ottobre il governo palestinese si era riunito a Gaza per la prima volta dopo 3 anni.
L’iniziativa dovrebbe portare a nuove elezioni unitarie e favorire il processo dei “Due popoli, due Stati”, auspicato dalla comunità internazionale entro i confini del 1967.
L’intesa di oggi è stata sottoscritta presso il quartier generale dell’Intelligence egiziana, ed il leader di Hamas Ismail Haniyeh, che ha ringraziato l’Egitto per la mediazione, ha dichiarato che “Faremo di tutto per rendere effettiva l’intesa e girare così una nuova pagina negli annali del nostro popolo, chiudendo per sempre il libro delle nostre divisioni”. I temi trattati al Cairo sono stati molteplici ed hanno riguardato i confini con la cessione del controllo dei posti di frontiera della Striscia all’Anp, l’amministrazione palestinese e gli stipendi dei dipendenti pubblici, ma non si è parlato del disarmo e del futuro dell’ala armata di Hamas, che conta 25mila combattenti.
A fare pressioni su Hamas è il mondo arabo ed anche all’accordo con al-Fatah si è arrivati grazie alla mediazione dell’Egitto; già in maggio il partito aveva compiuto cambiamenti radicali rispetto anche al proprio statuto, ad esempio riconoscendo un eventuale Stato palestinese antro i confini del 1967 e quindi non su tutto il territorio israeliano, ovvero la ”creazione di uno Stato palestinese interamente sovrano e indipendente nelle frontiere del 4 giugno 1967, con Gerusalemme capitale”.
La parola d’ordine per Hamas è diventata “concretezza”, ed il portavoce del partito Fawzi Barhoum ha affermato più volte di recente che “la nostra gente sta cercando una risposta pratica e reale per raggiungere le sue ambizioni di unità nazionale e di sincero partenariato”. Tradotto significa stabilire confini chiari che Israele viene ad essere obbligato a rispettare, nonostante il governo Netanyahu utilizzi le tensioni con i palestinesi proprio per favorire insediamenti e allargamenti territoriali ben oltre i confini del 1967, anche perché tra i sostenitori della sua leadership vi sono i coloni e le lobby dei palazzinari.